Autovelox di Cadoneghe, il sindaco: «Non spetta a me annullare le multe. Il comandante dei vigili ha agito in autonomia»

Marco Schiesaro risponde alle accuse della minoranza e prende le distanze dal comandante della Locale, attualmente indagato

Giovedì 21 Settembre 2023 di Lorena Levorato
Marco Schiesaro

CADONEGHE (PADOVA) - Il sindaco Marco Schiesaro ribatte punto per punto alle dichiarazioni rilasciate dalla minoranza consiliare dopo l’incontro con il vicario del Prefetto. E ribadisce che il caso delle multe è fomentato ad arte con «dichiarazioni puramente strumentali e prive di qualsiasi fondamento». Partendo dall’aspetto legale, il sindaco conferma che «la Prefettura non ritiene di sospendere né di eliminare i rilevatori perché non ne esistono i presupposti. Tanto che, come ammesso dagli stessi consiglieri di minoranza, le ragioni dell’esposto non sono state minimamente prese in considerazione dalla Prefettura. Quando dicono che le multe le può annullare chi le ha emesse, è vero: ma non il sindaco, bensì il comando della Polizia locale. Per effetto della riforma Bassanini, i tecnici hanno molto potere e sono incaricati dell’operatività. La parte politica dà delle linee guida, degli indirizzi, ma è il tecnico che poi li attua. Il controllo dell’operato dei tecnici spetta al segretario generale, non al sindaco».
«Sempre secondo il Testo Unico, il sindaco non annulla le multe perché non è lui che le ha firmate ed emesse. Chi sostiene il contrario non conosce le normative. E quando si citano casi in cui un sindaco toglie le multe non è vero: le multe le toglie la Polizia locale o l’ente che le ha mandate.

Pertanto, fino a quando non saranno accertati vizi sostanziali nelle procedure dell’installazione, per me è tutto ok fino a prova contraria. Devono esserci delle risultanze o dei vizi procedimentali per ricorrere in autotutela, ed è per questo che ho avviato un’indagine interna. Fino a che non emergeranno profili di illegittimità, per quanto mi riguarda è tutto in regola. E ribadisco che chi ha rimostranze può fare ricorso al giudice di pace, alla Polizia locale e al Prefetto».

Delibera fantasma

Sull’assenza di una delibera di giunta relativa all’installazione, Schiesaro conferma che «tale atto di indirizzo non esiste e la giunta su questo non si era espressa prima dell’installazione dei rilevatori. É proprio quello che ho contestato agli organi di polizia. Non c’era stata un’autorizzazione e il comandante aveva fatto presente più volte la necessità di installarli quanto prima. Alla fine sono stati posizionati e attivati». A quel punto il sindaco è dovuto correre ai ripari, inviando, 24 ore prima della loro messa in funzione, «una nota ufficiale per informare dell’attivazione dei due apparecchi. Abbiamo atteso otto mesi prima di installarli e il comandante ha proceduto in autonomia. Mi chiedo cosa sarebbe accaduto se, di fronte ad un decreto prefettizio che autorizza l’installazione e noi non l’avessimo fatto, fosse accaduto un incidente? Chi si sarebbe preso la responsabilità? Naturalmente la colpa sarebbe ricaduta sul sindaco che non ha provveduto a introdurre gli strumenti necessari. Le vere vittime della strada non sono chi prende le multe, ma chi viene ferito o, peggio, muore negli incidenti. Nessuno ancora parla della necessità di rispettare i limiti quando anche il nuovo Codice della Strada ha inasprito le sanzioni per chi ha il piede pesante». Intanto ieri i multati, ognuno per conto proprio, si sono mossi contattando via mail il governatore del Veneto Luca Zaia e sollecitando un suo intervento. 

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Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 14:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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