CADONEGHE (PADOVA) - La protesta del popolo dei multati scende di nuovo in piazza. E martedì mattina il Prefetto di Padova convocherà i consiglieri di minoranza che avevano presentato richiesta di un incontro. Dopo il consiglio comunale di mercoledì proprio sulla vicenda delle migliaia di multe rilevate dai due autovelox installati sulla Sr 307, delusi per non aver ottenuto dal sindaco le risposte che si aspettavano, e in particolare di sapere se le multe saranno annullate, hanno deciso di organizzare per ieri pomeriggio un nuovo momento di protesta corale per far sentire la loro voce e per non far calare il silenzio sulla vicenda. Non dà segni di cedimento dunque la polemica portata avanti ormai da un mese e mezzo da alcune centinaia di coloro che, dalla fine di luglio, si sono visti recapitare le oltre 20mila multe staccate dai due autovelox installati a fine giugno lungo il tratto della strada 307 nel territorio di Cadoneghe, tratto che è di competenza comunale e in cui essendo riconosciuto centro abitato vige il limite dei 50 chilometri orari, in alcune parti dal 2018 e in altre dal 2007.
La protesta
E dopo un momento di stasi, dovuto alla pausa estiva e al fatto che la mole di lavoro è enorme e le procedure di elaborazione e postalizzazione delle multe sono andate a rilento, negli ultimi giorni, dopo l'esternalizzazione del servizio, le notifiche sono riprese. E il popolo dei multati aumento di giorno in giorno. Ieri in piazza c'era anche Irfan, cittadino di origine bengalese in Italia da 20 anni. «Ho preso 9 multe mentre andavo a lavorare per un totale di 1.450 euro. Il mio stipendio mensile è di 1.500 euro e ho chiesto l'anticipo della mensilità per poter pagare le multe».
Al termine del sit-in, prima di salutarsi, i multati hanno annunciato che le loro azioni di protesta non finiranno qui e che presto ci saranno anche delle sorprese. «Abbiamo chiesto l'autorizzazione prima di ritrovarci qui - ha detto Andrea Rossi - perché vogliamo fare le cose per bene e secondo le regole. Ribadisco che non ci interessano le beghe politiche all'interno del consiglio e vogliamo che la politica resti fuori da questo gruppo: noi ci stiamo mobilitando affinché siano annullate le multe, siamo dalla parte giusta e andremo avanti».
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