Autovelox non testati dal Comune, 24mila multe a rischio annullamento

Giovedì 7 Settembre 2023 di Marco Aldighieri
AUVELOX - Uno dei due rilevatori di velocità di Cadoneghe fatto saltare in aria

PADOVA - I due autovelox di Cadoneghe, comune di 16 mila abitanti alle porte di Padova, non avrebbero mai dovuto entrate in funzione. «Non sono stati tarati» ha sentenziato la Procura e nei guai, per falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale, sono finiti il comandante della polizia locale, Giampietro Moro, e un suo sottoposto. 
I rilevatori di velocità, installati il 23 giugno lungo la strada del Santo, in poco più di un mese hanno sfornato 24 mila multe. La rabbia degli automobilisti è montata, fino a sfociare la sera del 9 agosto in un atto vandalico quando uno dei due autovelox è stato fatto saltare in aria. 
Adesso l’inchiesta del pubblico ministero Benedetto Roberti, può portare all’annullamento di centinaia di multe. «Se l’accusa di mancata taratura dovesse essere confermata, chi è stato multato può presentare ricorso per l’annullamento» ha spiegato l’avvocato Maria Grazia Cangemi dell’Ufficio legale dell’associazione Adico (difesa consumatori) con sede a Mestre. Il portavoce di oltre 300 automobilisti “pizzicati” dagli autovelox, Andrea Rossi, auspica invece una diversa risoluzione: «Il Comune deve procedere con l’annullamento di tutte le sanzioni e agire in autotutela». 
 

I FATTI 
L’iter che ha portato alle due nuove installazioni era partito dai residenti lungo la strada 307 che, preoccupati per la velocità raggiunta dalle macchine in quel tratto e stanchi dei numerosi incidenti accaduti, hanno presentato una petizione sottoscritta da più di 80 famiglie al Prefetto. La Prefettura dopo aver riunito il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, e dopo aver ricevuto parere favorevole dalla polizia stradale, ha autorizzato l’installazione di due rilevatori elettronici di velocità sulla strada del Santo in entrambi i sensi di marcia. 
Così il 23 di giugno sono stati attivati i due autovelox lungo la Strada del Santo, uno in prossimità dell’incrocio con via Donizetti, l’altro vicino alla tigelleria “Ama”. Ma, secondo l’accusa, la polizia locale di Cadoneghe, ha commesso un errore. I due rilevatori non sono stati mai tarati come invece prevede il regolamento del Ministero dell’Interno. I due autovelox, prima di essere attivati, avrebbero dovuto misurare la velocità di almeno una ventina di mezzi in corsa in un lasso temporale prestabilito così da essere tarati, appunto, per “pizzicare” i veicoli in transito sopra i 50 km orari. 
 

LE INDAGINI
Tutti i dati relativi ai due rilevatori di velocità sono custoditi in due pc portatili. I computer, nella giornata di martedì, sono stati sequestrati dai carabinieri negli uffici della polizia locale di Cadoneghe. Adesso saranno entrambi analizzati per fornire eventuali maggiore prove agli inquirenti, sulla mancata taratura dei due autovelox. Nei prossimi giorni la Procura potrebbe anche sentire la versione dei fatti da parte dei due vigili urbani indagati. 
E le centinaia e centinaia di multe appoppiate agli automobilisti? «Se la multa non è stata ancora pagata, attraverso un contributo unificato di un minimo di 43 euro, entro trenta giorni si può ricorrere al giudice di Pace.

Oppure, a titolo gratuito, entro 60 giorni si può ricorrere davanti al Prefetto» ha spiegato l’avvocato Cangemi. Nel caso invece le sanzioni sia già state pagate, la situazione si complica. A sbrogliare la matassa potrebbe intervenire solo il comune di Cadoneghe annullando le multe. 

Ultimo aggiornamento: 8 Settembre, 09:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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