La sentinella dell'Agner getta la spugna: il rifugio Scarpa dopo sei anni rimane senza gestore

Mercoledì 13 Dicembre 2023 di Claudio Fontanive
Marco Bergamo

VOLTAGO AGORDINO (BELLUNO) - È stato la "sentinella della Conca Agordina" per sei anni. Estate e inverno, affrontando le difficoltà che l'ambiente difficile, e a volte ostile della montagna riserva a chi decide di gestire un rifugio alpino, specie nella stagione fredda quando la struttura è raggiungibile soltanto con gli sci oppure un "quod". Da lassù, dai 1735 metri di Malga Losch, abbracciato dalla maestosità del monte Agner, la guida alpina Marco Bergamo, assieme alla compagna e maestra di sci Sharon De Marco, ha gestito il rifugio Scarpa Gurekian, in comune di Voltago Agordino, proprio come se fosse casa sua. Riservando accoglienza a turisti infreddoliti, alpinisti in cerca di consigli sulle vie da intraprendere in roccia, e a quanti giungevano con fatica nella struttura anche solo per godere delle bellezze del panorama o per gustare un piatto caldo. D'altro canto, gestire 75 posti a sedere in una struttura di alta quota non è facile, e reperire personale lo è ancora di più, tanto che lo stesso Bergamo raccontava alla vigilia della stagione invernale passata, che con tutta probabilità avrebbe dovuto essere proprio lui a «mettersi ai fornelli».

PORTE CHIUSE
Già, ma la vita è fatta di svolte, e il gestore in questi giorni ha deciso di non rinnovare il contratto per gli ulteriori sei per cui era prevista l'opzione.

Di conseguenza, il futuro per l'importante struttura turistica agordina, potrebbe assumere contorni nebulosi. Il sodalizio agordino presieduto da Dario Dell'Osbel, cerca già per prossima estate un nuovo gestore, e intanto dirama una nota nella quale si legge: «Il presidente e il consiglio direttivo ringraziano Marco per il lavoro svolto al rifugio e per la fattiva collaborazione per la promozione turistica e alpinistica ai piedi dell'Agner». E se quindi per l'inverno il portone del rifugio Scarpa Guredian rimarrà chiuso, con la conseguenza che escursionisti ed alpinisti dovranno forse provvedere a un pranzo o una merenda al sacco, negli stessi avventori con tutta probabilità rimarrà la felice memoria dei tanti eventi organizzati da Marco e Sharon, come le serate tematiche, gli eventi di interesse alpinistico e comunque un'accoglienza genuina e competente per quanti richiedessero anche soltanto dei suggerimenti o consigli verso le vie alpinistiche maggiormente frequentate dell'Agner.

L'ALTRO PRESIDIO
Storia diversa invece per l'altro rifugio di proprietà della sezione Agordina del Cai, ovvero il Bruto Carestiato, a quota 1834 metri, alle pendici della Moiazza in comune di La Valle Agordina, e gestito da Diego Favero, capo del Soccorso Alpino di Agordo. Qui invece il rifugio si prepara ad accogliere escursionisti e sci alpinisti per tutte le festività natalizie a partire dal prossimo 26 dicembre, con possibilità anche di pranzare grazie alla sala con circa 45 posti. «Apriamo con gioia anche se riscontriamo la cronica difficoltà di reperire personale stagionale, specie in un rifugio come il nostro raggiungibile in circa 40 minuti di cammino da passo Duran - racconta Favero - per il momento c'è solo un ipotesi di poter aprire per i seguenti fine settimana della stagione invernale. Riceviamo tante richieste, ma prenotazioni non ne prendiamo in quanto siamo distanti dal passo, e quindi non possiamo garantire reciproca puntualità. Abbiamo deciso di non organizzare né il pranzo di Natale né tantomeno il cenone di Capodanno ma per una nostra scelta. Penso che tali feste in un rifugio alpino sia legittimo organizzarle, ma in stile sobrio e coerente con il silenzio della montagna, non certo con botti e petardi».
 

Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 09:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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