Quero Vas. Comunità avvolta dal dolore per la morte di Stefano, caduto in un'arrampicata: «La palestra di roccia però è sicura»

Martedì 4 Luglio 2023 di Eleonora Scarton
La Valle di Schievenin dove Stefano Cattelan ha trovato la morte. A destra le scarpe rimaste sulla roccia

QUERO VAS (BELLUNO) - Stefano Cattelan il 59enne di Favaro Veneto morto cadendo domenica dalla palestra di roccia in valle di Schievenin, non era originario del Basso Feltrino, ma tutta la comunità di Quero Vas è rimasta sgomenta per la tragedia che ha colpito quest'uomo che era arrivato a Schievenin per passare una giornata facendo quello che più amava, ossia arrampicare.

Una notizia che ha colto ancor di più di sorpresa perchè erano anni che la comunità non viveva una tragedia di questo tipo. Bisogna andare indietro di dieci anni per trovare l'ultimo incidente mortale. Parliamo del 2013 quando morì l'assessore del comune di Segusino Renato Coppe. L'anno prima invece morì un volontario del soccorso alpino, Ketriss Palazzani.

PALESTRA SICURA

Incidenti che sono diventati sempre più radi soprattutto grazie ai tanti interventi che nel corso degli anni sono stati fatti da parte dei gruppi Cai e da persone private proprio per aumentare la sicurezza di quel luogo. Come affermato anche da esperti del Club alpino italiano infatti, la palestra di roccia di Schievenin è attrezzata molto bene ed è adatta anche per i principianti in quanto vengono fatti dei corsi proprio dedicati a chi si approccia al mondo dei rocciatori. È chiaro però che il rischio c'è sempre. In qualunque attività ci si cimenti, e ancor più in queste. L'errore, la svista, è dietro l'angolo. E quando ciò avviene mentre si è da soli il rischio è ancora più alto. Una tragedia quindi 

L'ABBRACCIO

Nel corso delle ore sono state tante le manifestazioni di cordoglio giunte alla famiglia da parte dei bellunesi che si aggiungono a quelle del sindaco di Quero Vas, Bruno Zanolla. «Quando succedono queste tragedie - sottolinea il primo cittadino - non si può che mandare un abbraccio ai famigliari e a tutti per la perdita di un appassionato della montagna e della natura». Un abbraccio giunto da tanti anche sulla pagina facebook "Sei di Quero se.." che nella giornata di ieri ha condiviso l'appello della moglie che vuole cercare coloro che hanno soccorso per primi il loro caro. Condivisione che è avvenuta in varie pagine della nostra provincia, come quella dei "DoloMitici" in quanto è molto probabile che queste persone possano essere proprio appassionati di montagna, e ancor più delle nostre zone. L'auspicio da parte di tutti è che questo contatto fra i famigliari ed i soccorritori possa avvenire, soprattutto se ciò può servire alla famiglia per lenire almeno un po' il dolore per la perdita. (e.s.)

L'APPELLO

«Cerco la persona che domenica ha chiamato i soccorsi a Schievenin, per dirle che, comunque sia andata, la ringrazio dal più profondo. Mio marito era un uomo che amava la montagna in ogni sua forma ed è morto facendo ciò che più amava. Per favore no polemiche, mio figlio e io viviamo un dolore immenso». C'è quel cuore spezzato che fa ancora più male nel post che Roberta Cazzador, la moglie di Stefano Cattelan, ha postato nella pagina Facebook dei "DoloMitici". Poche parole che riassumono un dolore che è stato condiviso da centinaia di amici e frequentatori di questa pagina (verso sera si era arrivati a 900 commenti per testimoniare la propria vicinanza alla famiglia), e che ieri è stato vissuto anche a Favaro come tra i clienti e i vicini del negozio di prodotti per animali "Milleamici", in via don Tosatto di fronte al centro commerciale Porte di Mestre, rimasto chiuso per lutto.

CASA VUOTA

Stefano Cattelan non era uno di molte parole. Gentile, disponibile, perbene: tutti lo definiscono così dal TerraglioUno a via Gobbi, dove abitava con la moglie e il figlio Dimitri, al quale era attaccatissimo. Ma della sua passione per la montagna non ne parlava praticamente con nessuno, custodendola nel cuore e condividendola solo in casa o con i parenti più stretti, tanto che tra chi lo conosceva in pochi hanno collegato che quel Cattelan morto in montagna era lo "Stefano" che dava consigli su come allevare o tenere in casa gli animali, o che salutavano per strada tutte le mattine incrociandolo mentre portava a spasso il cane.

Ieri, nella casa di via Gobbi, c'era solo il cagnolino in giardino. La moglie è rientrata domenica dalle Marche, dove era andata per il battesimo del piccolo di alcuni amici, abbracciando il figlio da poco ventenne che era rimasto in città per studiare per l'orale della maturità che dovrà sostenere in questi giorni, vincendo il dolore per la perdita del papà che sarebbe dovuto tornare nel primo pomeriggio. I carabinieri di Favaro avevano trovato solo lui domenica mattina a casa, per dare la notizia della tragica morte del padre, ma hanno giustamente preferito tacere facendosi prima dare il numero del cellulare della madre.

Ultimo aggiornamento: 11:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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