Stefano Cattelan, morto sulla palestra di roccia. Il dolore degli amici: «Era esperto, ma con la natura la fatalità è sempre possibile»

Lunedì 3 Luglio 2023 di Fulvio Fenzo
Stefano Cattelan, morto sulla palestra di roccia. Il dolore degli amici: «Era esperto, ma con la natura la fatalità è sempre possibile»

MESTRE - Nessuno ci vuole credere. «Come? Stefano è morto? Ma come è successo?» chiedono i volontari dell'Enpa, l'ente di protezione animali che lo avevano fatto "socio onorario" per l'aiuto dato a canili, colonie e all'attività dell'associazione. La vicina di casa, in via Gobbi a Favaro, lo ha saputo dai siti web che hanno dato prima la notizia del tragico incidente e poi precisato che la vittima era "Stefano Cattelan di Favaro Veneto": «Mi è venuta una fitta al cuore.

Sapevo che stamattina (ieri per chi legge, ndr) sarebbe partito prestissimo per andare in montagna da solo, perché la famiglia era nelle Marche per un matrimonio. Che cosa terribile, mi sembra impossibile».

NEGOZIO CHIUSO

Ieri il negozio "Milleamici" di via don Tosatto, di fronte al centro commerciale Porte di Mestre, era chiuso per la consueta pausa domenicale. Un'attività a condizione familiare dal 1960, con prodotti e mangimi per cani, gatti e pesci che il 59enne gestiva insieme ai parenti, facendosi apprezzare per i consigli ai clienti e la generosità con le associazioni che si prendono cura degli animali. Stefano aveva approfittato del giorno di festa per andare a Quero Vas ad esercitarsi su quella parete, mentre la moglie Roberta Cazzador e il figlio, che frequenta un istituto superiore di Mestre, si erano recati nelle Marche per partecipare alle nozze di amici.

«ERA UN ESPERTO»

Andrea Basso, guida alpina di Vicenza, se lo ricorda bene: «Circa tre anni fa Stefano aveva seguito un mio corso di arrampicata allo Sportler di Treviso. Era un appassionato esperto, ma la fatalità e l'imprevisto sono sempre possibili, specialmente quando hai a che fare con la natura». "Sono 30 anni che giro in lungo e in largo le Dolomiti - aveva scritto qualche tempo fa sul suo profilo Facebook - ma ancora svolto l'angolo di un sentiero e resto incantato come un bambino a guardare lo spettacolo che offre la natura". Una passione per le camminate e le salite verso le vette, ma anche per il suo lavoro che, non a caso, aveva anche questo a che fare con la natura e gli animali.
«L'avevo visto in negozio con la sorella alcuni mesi fa - racconta un fornitore di cibo per cani -. Quando avevano aperto due mega-store per animali era molto preoccupato, ma la clientela non lo ha tradito. Stefano amava molto il suo lavoro e gli animali, insieme alla montagna». Renato Boraso, assessore e residente a Favaro poco distante dall'abitazione al civico 31 di via Gobbi, è costernato: «Non posso dire di averlo conosciuto bene, ma lo vedevo sempre passare con il suo cagnolino grigio. È un dolore enorme, siamo tutti vicini alla moglie e al loro figlio in questo momento tragico». «Lei in passato aveva lavorato alla Maltauro e alla Sacaim, nel settore amministrazione» ricordano altri vicini.

«Per tutti noi volontari Stefano era un punto di riferimento - afferma Maria Grazia Silvestri, volontaria dell'Enpa -. L'avevo visto l'altro giorno e sarei dovuta passare nel suo negozio anche venerdì, ma non ce l'ho fatta perché non avevo la macchina. Che dire? Era una persona meravigliosa con cuore sensibile, amava il suo lavoro e ci dava sempre consigli sull'alimentazione degli animali». "Milleamici" dava anche una mano all'Enpa per i mercatini e la vendita dei calendari a sostegno dell'associazione. «Lui e tutta la sua famiglia... sempre disponibili anche a fornire il cibo che avanzava per cani e gatti - riprende la volontaria -. Sì, per noi Stefano era molto di più di un "socio onorario". Siamo sconvolti».

 

Ultimo aggiornamento: 14:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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