Soldi in cambio di case "fantasma" per i residenti: la truffa corre sui social network

Mercoledì 31 Gennaio 2024 di Michele Fullin
Sul web annunci di appartamenti inesistenti destinati a chi vorrebbe trovare una casa in affitto a Venezia per viverci

VENEZIA - Ormai trovare una casa in affitto residenziale a Venezia non è più un problema solo di scarsa capacità economica degli aspiranti inquilini. Ci sono casi documentati di persone che negli ultimi mesi, pur potendo garantire un canone di 1.500-1.600 euro al mese non sono riusciti a trovare nulla che non fosse transitorio o quantomeno dignitoso. È un segno evidente della paura di perdere la disponibilità dell’immobile per un lungo periodo in caso di contenzioso o morosità che aleggia tra moltissimi proprietari.
In un contesto del genere, in cui c’è una domanda pressoché infinita e un’offerta “drogata” da locazioni brevi, transitorie e studentesche, c’è chi cerca di lucrare sullo stato di bisogno delle persone buttando l’amo sui social e chiedendo un canone più che accessibile per una dimora dignitosa. Peccato che il civico indicato per l’appartamento (in calle Fiubera, sestiere di San Marco) sia occupato da un ristorante e che la persona che propone l’affare non sia quella che dice di essere.
Dato che nei portali immobiliari più diffusi non si trova un solo appartamento in affitto residenziale 4+4 ad un prezzo inferiore ai 2mila euro mensili, parte degli affari tra veneziani passano per gruppi Facebook dedicati alla residenzialità o al lavoro in città.


ANNUNCI FARLOCCHI
Il consigliere comunale Marco Gasparinetti, conosciuto per le sue battaglie civili, denuncia una truffa che in questi giorni sta girando su almeno nove gruppi Facebook. L’offerta è un trilocale di 63 metri quadrati su due livelli. È arredato abbastanza bene e la richiesta è di soli 650 euro al mese. A vederlo, però, sembra un appartamento situato in un qualche Paese dell’Europa centrale o orientale.
«Mi sono imbattuto in questo annuncio - racconta Gasparinetti - e ho deciso di stare al gioco per capire cosa ci fosse sotto.

Era evidente che fosse farlocco, ma volevo avere qualche dato in più. Così, ho chiesto di approfondire e abbiamo dialogato via mail. Risponde una sedicente signora francese che mi spiega che è possibile stipulare un contratto anche di 10 anni. Per mostrarlo, però, chiede una caparra pari a una mensilità perché lei e il marito si devono spostare dalla Francia. Questo, dopo diverse mail cordiali in cui non traspare subito che dall’altra parte ci sia un impostore». Lo si capisce dopo, quando si arriva al dunque e bisogna decidere se pagare o no.


VEDI SE PAGHI
«Quando ho chiesto le coordinate bancarie - prosegue - mi è stato dato un altro nominativo, di una donna dal nome probabilmente polacco il cui conto corrente è presso una banca irlandese. A quel punto, ho chiesto quale causale mettere dicendo “Va bene se scrivo Varemengotitamorti?”. Risposta: “Perfetto!”. Temo che non sia la prima volta e comunque, quando ho segnalato il fatto alla polizia postale, mi è stato risposto che essendo un reato consumato all’estero sarebbe molto difficile da perseguire». Gasparinetti, dopo aver sentito di casi analoghi in altre città, ha sguinzagliato amici e conoscenti chiedendo loro di fingersi interessati in vari gruppi. Tutti hanno ricevuto le stesse risposte. «L’annuncio compare su ben nove gruppi Facebook - conclude - mi chiedo cosa stiano a fare gli amministratori e i moderatori. Forse anche questi gruppi sono gestiti da non veneziani?».

Ultimo aggiornamento: 17:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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