Nevegal, l'hotel Olivier resta inveduto: anche l'ultima asta va deserta, spariti i mega investitori algerini

Mercoledì 22 Novembre 2023 di Federica Fant
L'hotel Olivier

BELLUNO - L'asta dell'hotel Olivier è andata deserta un'altra volta. Rimesso il fascicolo al giudice per il raggiunto limite di cinque tentativi d'asta, l'ultima delle quali si è tenuta ieri, 21 novembre, in tribunale al giudice delle esecuzioni, Gersa Gerbi. Il prezzo base era di 611mila euro, il delegato alla vendita era un commercialista San Donà di Piave. Il valore della perizia dell'albergo era di 2,9 milioni di euro, ieri si partiva da un'offerta minima di 460 mila.

Il delegato alle vendite, nella comunicazione d'asta, aveva segnalato che l'immobile «allo stato attuale è privo di classificazione alberghiera testuali parole - e della determinazione del numero i posti letti causa mancata richiesta di rinnovo, conseguentemente risulta decaduto il titolo abilitativo all'esercizio dell'esercizio di somministrazione di alimenti e bevande».

ASSENTE LA NEVEGAL 365
Fatto sta che la cordata italo-algerina di Nevegal 365 non ha partecipato e si era creata una certa aspettativa, in virtù di quanto riferito dall'amministratore della stessa, Kamel Layachi, che aveva manifestato proprio durante un Consiglio comunale la volontà della srl di rilanciare il Colle, attraverso uno sviluppo immobiliare e turistico di livello. L'Olivier a molti era sembrato il banco di prova. I gruppi di minoranza di Palazzo Rosso, sentiti nel pomeriggio, lo hanno rimarcato.

MASSARO: SIAMO PREOCCUPATI
A partire dall'ex sindaco, Jacopo Massaro (consigliere di InMovimento): «Grande delusione, visto che era stato sbandierato ai quattro venti che il Nevegal rinasceva attorno all'hotel Olivier ed era ormai cosa fatta che fosse acquisito da queste nuove cordate imprenditoriali. Prendiamo atto invece che queste informazioni date per certe si sono rivelate fallaci e preoccupa ancora di più che l'assessore di riferimento abbia costruito attorno a questa questione dell'hotel Olivier la rinascita. Se viene meno l'investimento principale chiaramente siamo preoccupati». Massaro aggiunge che ci sono aspetti positivi (aver confermato i progetti del Pnrr sul laghetto e sul rifacimento del piazzale, benché sia stato modificato quest'ultimo progetto), ma ha ricordato come la gara per gli impianti sia andata per le lunghe e ora gli investimenti annunciati non sono ancora realtà.

RASERA: RESTIAMO DUBBIOSI
Per Insieme per Belluno Bene comune parla Francesco Rasera Berna: «Sicuramente è un segnale che ha un significato: siccome sembrava cosa fatta, evidentemente cosa fatta non è. Né si può pensare che si speri in un ulteriore ribasso. Siamo davanti ad un segnale preoccupante rispetto al quale manteniamo tutti i nostri dubbi circa la cordata italo algerina. E se anche ci fosse un tentativo di arrivare ad un ulteriore ribasso, ciò non appare né lungimirante né rassicurante». Per spiegare il concetto: se c'è chi ha 100 milioni e non partecipa all'asta per un albergo che ne valeva quasi 3, con base di 460 mila euro qualche dubbio viene.

COSTA: DOV'È IL MASTERPLAN
Mirco Costa, capogruppo di Valore Comune parla chiaro: «La società Nevegal 365 non ha fatto ciò che tutti si aspettavano: comprare l'Olivier. Sono cauto a dare giudizi, ci sono questioni economiche dietro che non conosciamo. Non era l'unica prova che ha disatteso la srl, voglio ricordare che in Consiglio comunale ci era stata presentata la possibilità di avere un masterplan di ciò che sarebbe stato il progetto. Da quell'incontro non si è dato seguito a nulla. Questa mattina, tuttavia, ho visto operai lavorare agli impianti di risalita e quindi sono fiducioso per la stagione invernale e di questo sono contento».

PD: ROCCON SI DIMETTA
Il Pd comunale chiede le dimissioni dell'assessore Franco Roccon e chiede al sindaco di intervenire: «Il Nevegal è ufficialmente in pericolo. L'asta per l'hotel Olivier è andata nuovamente deserta. Non ci sarebbe nulla di strano, se non fosse che l'Amministrazione comunale aveva dato per certa l'offerta della società Nevegal 365». Infine il gruppo "Più Forti Insieme" (Francesco La Grua e Roberto Ferro): «Abbiamo estrema fiducia nel sindaco sottolineano i consiglieri -, ma qualche dubbio resta nei confronti degli investitori presentatisi in sede consiliare. Se non si partecipa a un'asta per un immobile il cui valore di perizia è di 2,9 milioni nemmeno quando la base d'asta è di 400mila, che strategia hanno i partner del Comune? Su un progetto di investimento di 100 milioni di euro proseguono La Grua e Ferro -, ci aspettavamo che un immobile strategico, che incide solo sullo 0,4% del budget progettuale oltre che essere fra l'altro ampiamente sottocosto rispetto al valore di stima, sarebbe stato da subito acquistato».
 

Ultimo aggiornamento: 12:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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