Odissea Nevegal, in bilico il patto con il Comune: impianti in vendita a un privato

Sabato 16 Marzo 2024 di Federica Fant
Un immagine notturno dagli impianti del Nevegal

BELLUNO - Un Consorzio sciistico è interessato agli impianti di risalita del Colle. Nevegal 2021, la società nata tre anni fa e il cui presidente è Alessandro Molin (in società con Massimo Slaviero, Roberto Pierobon e Lionello Gorza) non venderà più skilift e seggiovie e attrezzature varie al Comune di Belluno. Da ciò che ieri sera, 15 marzo, ha riferito il sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin ai capigruppo di Palazzo Rosso la srl bellunese ha già un contratto con il Consorzio che aveva posto la condizione che gli impianti rimangano privati. Se il Consorzio acquistasse gli impianti uscirebbe definitivamente dal giro, così come l'altra impresa che aveva partecipato. Il tutto appare condizionato dal fatto dei finanziamenti pubblici: era stato detto, infatti, che solo diventando gli impianti pubblici la Regione Veneto avrebbe potuto destinare denaro al Colle.

Mercoledì il sindaco e altri scenderanno a Venezia per vederci più chiaro.

LO SCENARIO
Il gruppo interessato al Colle arriva dal bresciano. L'accordo è stato riferito - verrà sottoscritto solamente nel momento in cui gli impianti rimanessero privati e non venissero venduti al Comune. Il Consorzio ha intenzione di investire cifre importanti: 1,5 milioni per garantire la stagione estiva e 8 milioni per rifare gli impianti (seggiovie, ma anche gli skilift della Lieta, e delle Erte e un secondo laghetto artificiale).

LE REAZIONI
Giangiacomo Nicolini e Anna Candeago di Belluno D+ commentano: «Questo sembra un buon progetto sicuramente e più concreto di quello degli algerini, che da subito abbiamo ritenuto assurdo. Sicuramente siamo contenti che vi sia questo contratto tra Nevegal 2021 e la società, ovviamente rimaniamo non con dubbi, ma alla porta per vedere che questo progetto si realizzi. Siamo tutti dalla parte del Colle, siamo ben contenti se questo si realizzerà ma vista tutta la fuffa che è stata venduta fino ad adesso, finché non vedremo cose concrete non possiamo permetterci di dire cose differenti». Giuseppe Vignato, che ha partecipato alla riunione per Valore Comune va più cauto. «Attendiamo di avere maggiori definizioni della questione per capire se l'operazione sia realmente fattibile - fa sapere al telefono -. Se ne parla da oltre 10 anni, ogni società che si confronta con la realtà di questo comprensorio ipotizza queste cifre, ma poi le azioni non vengono portate avanti». L'auspicio è che, essendo una società abituata a realizzare o far rifiorire comprensori simili, ci possano essere buone speranze. Ma tutto, per ora, è condizionato dalla possibilità di approvvigionarsi economicamente in Regione.
 

Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 10:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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