Avvocatessa ruba 190mila euro a un clochard
per comprarsi l'auto: arrestata

Giovedì 23 Gennaio 2014
Un clochard
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RIMINI - Ruba ai clochard per comprarsi l'auto nuova: una nota avvocatessa di Rimini, Lidia Gabellini, stata arrestata perch, in qualit di amministratore di sostegno, sottraeva dai conti correnti dei soggetti tutelati ingenti somme di denaro.



Avrebbe dovuto prendersi cura delle finanze dei suoi assistiti, come amministratore di sostegno nominata dal Tribunale per la tutela delle fasce più deboli, e

invece ne ha svuotato i conti correnti. Vittima di Lidia

Gabellini, 38 anni avvocato del Foro di Rimini e arrestata questa mattina dai carabinieri per peculato, anche il clochard sopravvissuto nel 2008 all'incursione di un gruppo di teppisti che gli diedero fuoco mentre dormiva su panchina. Pure il risarcimento danni che il senzatetto aveva avuto all'epoca del processo, circa 190mila euro, è finito nelle tasche dell'avvocatessa che da questa mattina si trova nel carcere femminile di Forlì.



È questo l'epilogo di una indagine lampo della sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri di Rimini, coordinati dal sostituto procuratore Davide Ercolani, nell'inchiesta denominata in maniera evocativa, «Vampiro». Secondo gli inquirenti, l'avvocato Gabellini dal 2010 fino all'ottobre 2013, mese in cui il Tribunale le ha revocato il mandato di di amministratore di sostegno, ha prosciugato i conti correnti dei suoi assistiti.



In particolare, nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Sonia Pasini, si contestano due condotte: una relativa alla gestione dei beni di un 22enne di Perticara, invalido al 100 per 100 dopo un incidente domestico, e quello del clochard già miracolosamente scampato alla morte nel 2008. Secondo le accuse il denaro è stato utilizzato dall'avvocato per l'acquisto di autovetture e altri beni di consumo. Questa mattina nel corso della perquisizione dell'appartamento della professionista, di ottima posizione sociale, sposata con un medico anestesista e madre di una bimba piccola, i carabinieri hanno trovato le tracce della falsificazione dei rendiconto bancari che l'avvocato mostrava ai suoi assistiti per non destare sospetti. Rendiconto alterati con del semplice bianchetto di cui gli originali sono stati sequestrati per gli atti della Procura. Gli inquirenti hanno anche provveduto al sequestro per equivalente della somma di 205 mila euro (quella che si presume sia stata provento del reato), metà della casa di famiglia, una Volkswagen Touareg, una Smart e alcuni conti correnti.





L'indagine della Procura partì quando il padre del giovane invalido si accorse che sul conto corrente del figlio c'erano delle anomalie. Il ragazzo, invalido per un caduta dal tetto di casa, aveva ricevuto un indennizzo di 30mila euro e percepiva ogni mese una pensione da 680 euro.



Sul conto però, dopo le incursioni dell'amministratore di sostegno, dopo 22 mesi c'erano solo pochi spiccioli. Quando l'avvocato si è vista smascherare, e intuendo di essere indagata dopo essere stata revocata dal tribunale, ha continuato ad avere rapporti con i suoi assistiti tentando in alcuni casi anche di convincerli di cambiare residenza per sviare i sospetti. All'avvocato arrestato il Tribunale aveva affidato 6 casi di persone sotto tutela. Ora la magistratura vaglierà le ulteriori 4 posizioni ancora non oggetto d'indagine. Lidia Gabellini è difesa dall'avvocato Alessandro Petrillo.
Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 23:41

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