Elezioni a Treviso. Giorgio De Nardi (civica - centrosinistra) e il suo luogo del cuore: «Ponte Dante, mi ricorda i giorni più duri di mia madre»

Mercoledì 10 Maggio 2023, 12:21 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 10:33

La grande passione per lo sport l’ha portata anche a giocare nel Treviso calcio.


«Ho giocato nella Primavera tra il 1978 e il 1979. La squadra era in C. E quell’anno è arrivata seconda. Io giocavo centravanti. Un 9 puro: fisico e colpo di testa. C’era Piero Bortoletto come allenatore. All’epoca abitavo nel palazzo proprio accanto allo stadio Tenni. Purtroppo mi sono fatto male presto. E non sono riuscito ad andare avanti».
Aveva fatto tutta la trafila nelle giovanili?
«Sono stato acquistato. Prima giocavo con la Veneta Cavi di San Pio X. Il “conte” Foscolo (ex direttore sportivo del Treviso, ndr) chiuse l’operazione scambiando due giocatori. Uno di questi, tra l’altro, era Stefano Cerniato, che anni dopo si è a sua volta candidato a sindaco a Treviso (nel 1994 con il sostegno di Forza Italia)».
E la passione per la moto?
«Una grande passione. Sono in particolare un endurista. Ho attraversato l’Europa, in lungo e in largo, ma più volte anche le piste del Sahara, il Medio Oriente, l’Egitto e l’area della Mesopotamia».
Quali sono stati i suoi imprenditori di riferimento?
«Il principale Adriano Olivetti. Poi Gaetano Marzotto. Guardando all’estero dico Yvon Chouinard, il fondatore di Patagonia. A livello locale la famiglia Benetton. Ha fatto delle cose pazzesche per Treviso, e non solo. Mecenati straordinari. Ma l’importante è che ci sia anche un sindaco con una progettualità che dica dove si vuole andare»

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