Elezioni a Treviso. Giorgio De Nardi (civica - centrosinistra) e il suo luogo del cuore: «Ponte Dante, mi ricorda i giorni più duri di mia madre»

Mercoledì 10 Maggio 2023, 12:21 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 10:33

Giorgio De Nardi, dopo il liceo scientifico al Da Vinci aveva scelto l’Isef, come è arrivato ai software?

«Dopo le superiori volevo lavorare nel mondo dello sport, assieme ai giovani. Per un paio di anni ho fatto delle supplenze come insegnante di educazione fisica. Poi ho capito che non era la mia strada. E ho cambiato completamente. Di seguito ho collaborato con due aziende di informatica. Ma ero rimasto allibito da quanto tossici fossero gli ambienti di lavoro. Per questo ho deciso di provare a fare qualcosa di diverso, in proprio».


Quale è stata la molla?
Non avevo bisogno di guadagnare di più: la molla è stata la volontà di sviluppare il lavoro in un contesto più umano, con attenzione anche agli aspetti sociali. Avevo concluso l’Isef con uno studio sull’importanza del collettivo nella vittoria dell’Italia ai Mondiali del 1982. E la tesi di laurea in comunicazione era sulla Csr (la responsabilità sociale delle imprese, ndr). Sono valori che mi accompagnano da sempre».

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