Macellazione polli, altri 190 posti di lavoro a rischio

Sabato 1 Agosto 2020
Macellazione polli, altri 190 posti di lavoro a rischio
AGROALIMENTARE
ROVIGO Sono decine i rodigini che, fra qualche mese, potrebbero ritrovarsi senza un posto di lavoro. A lanciare l'allarme è la Fai-Cisl di Padova-Rovigo, preoccupata per la situazione dell'Agricola Berica, l'azienda di Monselice che si occupa della macellazione dei polli, ove lavorano 190 persone, molti dei quali provenienti anche dal Polesine. «Con l'asta competitiva svoltasi venerdì 24 luglio, il gruppo Veronesi, attraverso la controllata La Pellegrina, si è aggiudicato solo una parte degli asset di Agricola Berica di Monselice - spiega il segretario generale della Fai-Cisl Padova-Rovigo Gilberto Baratto intervenendo sul futuro dei lavoratori dello stabilimento avicolo - La parte che il gruppo ha acquisito è infatti solo l'incubatoio di Montegalda, nel Vicentino, dove nascono i pulcini e dove lavorano circa 23 lavoratori e un allevamento di Monselice, sito a Ca' Oddo, con due o tre lavoratori».
MACELLO SCORPORATO
«Lo scenario più probabile che si prospetta per i 190 lavoratori del macello di Monselice prosegue Baratto è di lavorare ancora qualche mese e poi essere posti in Cassa integrazione straordinaria fino al 30 aprile 2021 per poi essere licenziati con la risoluzione della procedura di concordato in bianco in continuità aziendale, che era stata chiesta dall'azienda, da parte dello stesso tribunale di Padova. Il gruppo Veronesi è molto attento alle dinamiche del settore avicolo e difficilmente si fa sfuggire l'opportunità di conquistare nuove quote di mercato attraverso l'acquisizione di diversi marchi. Proprio per questo il marchio Agricola Berica resterà di proprietà dell'Aia per il tempo necessario a impedire che un eventuale imprenditore interessato possa acquisirlo e proseguire l'attività, magari come Nuova Agricola Berica».
MERCATI INTERNAZIONALI
«Il gruppo stesso è anche molto attivo nei mercati internazionali, con investimenti in Paesi extraeuropei a discapito dei nostri lavoratori continua il sindacalista - Si dirà che sono le leggi del mercato, ma sarà difficile spiegarlo alle 190 famiglie che rischiano di rimanere a casa. La Fai-Cisl Padova-Rivogo lancia un appello al Gruppo Veronesi perché riconsideri la sua proposta e torni sui suoi passi investendo nello stabilimento di Monselice. Anche perché la zona è in un territorio svantaggiato e i lavoratori che saranno licenziati, per di più in un momento come questo, difficilmente potranno ritrovare un posto di lavoro».
TERRITORIO DISAGIATO
L'area compresa tra la Bassa Padovana e il Polesine presenta l'indice di occupazione giovanile più basso del Veneto. Le attività, perlopiù agricole e collegate al settore primario, vedono al lavoro, fra l'altro, un numero consistente di extracomunitari arrivati in zona per lavorare come operai e braccianti nelle aziende del territorio. Famiglie presenti in Polesine e nel Padovano da diverso tempo che ora rischiano di trovarsi senza lavoro e a dover chiedere aiuto ai servizi sociali dei diversi Comuni di residenza, vista la crisi economica che pesa, in piena pandemia, sul territorio delle due province e che che ha visto la perdita, negli ultimi 5 mesi, di quasi 2mila posti di lavoro.
R.Mer.
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