Sottomarina. Schiaffo mortale in via Alga: 7 anni ad André Morana, il 27enne accusato dell'omicidio del pensionato Paolo Marangon

Venerdì 23 Febbraio 2024 di Gianluca Amadori
Schiaffo mortale in via Alga: 7 anni ad André Morana, il 27enne accusato dell'omicidio del pensionato Paolo Marangon

CHIOGGIA - Sette anni e quattro mesi di reclusione per la morte di Paolo Marangon, avvenuta la sera del 10 dicembre del 2022, a Chioggia, a conclusione di una banale lite avvenuta all'esterno del condominio nel quale l'uomo risiedeva, in via Alga.

È la pena inflitta ieri pomeriggio dalla giudice per l'udienza preliminare di Venezia, Claudia Ardita, ad André Morana, 27 anni, accusato di omicidio preterintenzionale: colpì il pensionato sessantasettenne, suo vicino di casa, con uno schiaffo, facendolo cadere a terra. La lesione riportata da Marangon alla testa è risultata fatale: il decesso è intervenuto due giorni più tardi.
La sentenza di condanna è stata emessa a conclusione di un processo celebrato con rito abbreviato, e dunque l'imputato ha goduto dello sconto di un terzo della pena, come prevede la legge.

Nei mesi scorsi il suo difensore, l'avvocato Mauro Serpico, aveva proposto un patteggiamento a quattro anni e sei mesi di reclusione, ma la procura ha negato il consenso, ritenendo la pena troppo mite in relazione alla gravità del fatto. Oggi in udienza, il rappresentante della pubblica accusa ha chiesto la condanna di Morana a otto anni di carcere, ma la giudice ha inflitto al giovane una pena più leggera di otto mesi.

LA DINAMICA

L'episodio è stato ricostruito anche grazie alle immagini registrate da una telecamera di sicurezza puntata su via Alba, acquisite dalla Procura come fonte di prova: si vede Marangon che esce dall'appartamento insieme ad un'amica e inciampa pestando il piede a Morana. Il ventiseienne reagisce a male parole e inizia un battibecco, con il giovane che pretende le scuse. È a quel punto che la telecamera registra lo schiaffo con cui Morana colpisce Marangon, facendolo cadere e battere violentemente la testa per terra.
Morana è stato indagato a piede libero in quanto non c'è mai stato il rischio di fuga, né tantomeno il pericolo che commettesse di nuovo un fatto simile o che potesse inquinare le prove, requisiti necessari per l'emissione di una misura cautelare. Peraltro è stato lo stesso ventisettenne a chiamare i soccorsi, sconvolto per la svolta inattesa del litigio: in attesa dell'ambulanza si è messo a piangere dopo essersi reso conto delle conseguenze del suo schiaffo.

RISARCIMENTO DANNI

A conclusione delle indagini preliminari il sostituto procuratore Giovanni Zorzi ha chiesto il giudizio immediato, con l'obiettivo di "saltare" l'udienza preliminare: secondo la procura, infatti, gli elementi raccolti sono inequivocabili nel ricostruire un tipico esempio di omicidio preterintenzionale: ovvero un colpo tirato con intenzioni ben diverse dal provocare la morte, che si è tramutato in gesto fatale perché la sfortuna ha voluto che l'uomo abbia sbattuto violentemente il capo a terra. La difesa ha però preferito evitare il dibattimento pubblico, scegliendo un rito alternativo per poter usufruire dello sconto automatico di un terzo della pena.
Ora l'avvocato Serpico attende il deposito delle motivazioni della sentenza per valutare se presentare ricorso in appello: l'entità della pena presuppone che il giovane dovrà scontarne almeno una parte in carcere. La giudice Ardita ha condannato Morana anche al risarcimento dei danni a quattro familiari della vittima (avvocati Fadalti e Trubian), liquidando loro 75mila euro ciascuno.

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