Lorenza Lain, l'anima di Ca' Sagredo. E annuncia un nuovo progetto di Lorenzo Quinn

Venerdì 1 Aprile 2022 di Federica Repetto
Lorenza Lain Ca' Sagredo

VENEZIA - Ca’ Sagredo è una dimora privata, una residenza nobiliare, un monumento nazionale. Con grande passione, Lorenza Lain, general manager, ha riscoperto e valorizzato l’anima e la memoria storica del palazzo, rendendolo luogo simbolo di ospitalità e creatività culturale che va ben oltre la sua naturale vocazione alberghiera. «Ca' Sagredo – spiega Lorenza Lain - è stata la dimora dei Sagredo, che oggi è diventata non soltanto un albergo ma anche un'industria creativa, intendo un luogo di cultura e di arte, molto importante per la storia veneziana e italiana. E' infatti l'unico hotel riconosciuto come monumento nazionale in quanto custodiamo la Biblioteca originale di Zaccaria Sagredo e l'unico affresco al mondo di Pietro Longhi, La caduta dei Giganti». Numerose sono le iniziative che verranno realizzate per la Biennale Arte e Lorenza Lain ci anticipa un'anteprima. «Venezia – aggiunge - sarà un palcoscenico mondiale all'insegna dell'arte e della cultura. Stiamo collaborando a un nuovo progetto di Lorenzo Quinn. Una sorpresa che sarà svelata il 26 maggio all'isola di San Giorgio. Lorenzo ha pensato a una nuova creazione che è la continuazione della nostra opera Support. Mentre le mani sorreggevano il palazzo e quasi simbolicamente la città di Venezia, la nuova opera Baby 3.0 è un omaggio alla creatività e alla creazione che Venezia e la laguna abbraccia nel contesto di una nuova umanità. L'opera che sarà custodita all'interno della chiesa di San Giorgio a proteggere la nuova arte di Lorenzo». L'arte è l'essenza stessa della nostra città. «Venezia è un'opera d'arte – si sofferma - e la vocazione artistica va sempre perseguita in tutte le sue forme. L'arte sotto la forma visiva come quella cinematografica, si pensi alla Mostra del Cinema di Venezia, e anche all'arte della musica. Venezia è un patrimonio culturale del mondo, un universo complesso che abbraccia tutte le arti. Credo che sia questo il messaggio per Venezia che ha celebrato i suoi 1600 anni, li abbiamo festeggiati e le auguriamo altri 1600 anni all'insegna dell'arte e della cultura». La città deve puntare a poli di attività che portino ad avere delle possibilità effettive e concrete di residenzialità. «Auspico che Venezia – conclude - torni ad essere una città abitata. Credo che questo sia un tema molto importante. E' visitata da tutto il mondo perché è una città ricca d'arte, è un museo a cielo aperto ma Venezia ha bisogno di nuovi abitanti, di persone che vengano in città e che la facciano ritornare quella che era negli anni Ottanta.

Una città viva di persone che creano e che la vivono. Una sorta di laboratorio, anche lavorativo, con menti creative, anime creative e mani creative».

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Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 11:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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