I disegni di Lele Vianello tra Hugo Pratt e la sua Malamocco

Giovedì 7 Aprile 2022 di Federica Repetto
Lele Vianello

VENEZIA - Lele Vianello nasce a Venezia nel 1951. Attualmente vive e lavora, nell’amato borgo di Malamocco. Appassionato fin da giovanissimo dell’universo dei fumetti, legge e disegna prendendo ispirazione da autori americani come Milton Caniff, Alex Toth, Frank Frazetta, Hal Foster, Will Eisner e tanti altri, di cui ammira lo stile. Verso la metà degli anni ’70 conosce, grazie ad un’amica comune, Hugo Pratt, fumettista, disegnatore, scrittore italiano e creatore del famoso Corto Maltese che considerava Venezia il centro del mondo, che nota immediatamente le sue capacità. «Mi legano a Hugo Pratt ricordi infiniti – racconta Lele Vianello - penso ai viaggi che abbiamo compiuto in giro per l’Europa, in America e in Patagonia, all’inseguimento di sogni e avvenimenti passati. Abbiamo vissuto esperienze incredibili, alla ricerca della casa dei banditi in Patagonia, del carro armato di Piper, della città perduta dei templari a Montsègur. Erano queste le situazioni che ci affascinavano. Cercavamo per primi di soddisfare le nostre esigenze visive. Tutto ruotava intorno alla fascinazione di quanto leggevamo e al fatto che Hugo Pratt aveva l’esigenza del viaggio. Io lo seguivo in questi viaggi, dispendiosi e importanti». Raccontare con l’immagine stimola a immaginare. «L’immagine – prosegue - ha un valore assoluto che ci permette di dire un sacco di cose. Pensiamo alla Colomba della Pace, che se disegnata da Picasso o da un altro illustratore, che sia un giovane, un vecchio, un anziano, di fatto è sempre quella. Questo colpo di grafica, così semplice, riesce a ricordare tanto e molto di più. L’immagine supera la parola, che tu sia in Cina come in America. Banksy esprime qualcosa di interessante il cui valore è riconosciuto in tutto il mondo». I disegni di Lele Vianello sono veloci, essenziali, dove senza esitazione scorre prima la matita e poi il pennello, come pretende l’acquarello. «Una volta – continua - c’era un meccanismo di disegno, sofferenza e spirito di sacrificio. Adesso con il digitale tutti pensano di saper fare tutto. Le difficoltà però ci sono. Il cartaceo, i cui costi sono altissimi, comincia ad essere in difficoltà. E’ per questo che per un editore è difficile investire su un libro, ci deve credere veramente. Adesso va di moda che l’autore si paga il libro e tutti diventano scrittori. E’ cambiata la percezione, la gente non compera più i libri come una volta. Adesso c’è il digitale e tutti leggono meno. E’ per questo che i giovani devono avere un’idea, mi sembra che abbiano meno spirito di sacrificio e che vogliano bruciare velocemente le tappe. Nel mondo del fumetto devi saper disegnare un carro armato, un cavallo, una nave e anche un’astronave. Hai delle richieste editoriali che devi soddisfare in tutte le maniere». Malamocco è un ridente borgo che oltre i suoi abitanti accoglie anche molte persone che sanno apprezzare il fascino di un luogo così speciale. «Malamocco – conclude - è la mia compagna di lavoro e di viaggio, la penso al femminile. E’ un’isola su un’isola.

C’è solitudine dove abito nell’estrema punta di Malamocco, vicino al mare e alla laguna. E’ fonte di tranquillità e ispirazione per il mio lavoro. Una passeggiata invernale ti riempie di suggestioni e voglia di fare. E’ nel borgo che ritrovi le tue origini, la socialità e gli amici. Non c’è l’anonimato della città in sé dove non conosci nessuno». 

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Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 09:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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