Mestre. Droga e degrado in via Rampa Cavalcavia: «In ostaggio degli sbandati»

Venerdì 15 Settembre 2023 di Giulia Zennaro
Il degrado in via Rampa Cavalcavia a Mestre

MESTRE - “Questa situazione ci fa sentire impotenti perché, occupandoci di di servizi alla persona, ci confrontiamo tutti i giorni con problematiche sociali”. Lo dice con rammarico Jessica Morosini, direttrice della Fondazione Venezia Servizi alla Persona, che ha sede in via Rampa Cavalcavia a Mestre e che ormai ogni giorno da anni è assediata da gruppetti di senzatetto, tossici e sbandati che bivaccano di fronte al loro luogo di lavoro, creando sporcizia e disturbo ai colleghi, ai condomini e a coloro che usufruiscono dei servizi della Fondazione. 

“Vediamo tutti i giorni, da quando apriamo alle 7 di mattina fino alla sera, gruppetti di persone che sniffano, si iniettano, consumano ogni genere di droga senza il minimo ritegno, davanti all’ingresso dei nostri uffici.

Per un po’ abbiamo avuto le impalcature per i lavoro del 110 che ci hanno “protetto”, ma da quando le hanno tolte è tornato tutto come prima se non peggio. Chiamiamo ogni giorno la polizia ma non serve a niente perché tanto ce li ritroviamo sempre lì. Alcuni di loro sono anche rissosi, litigano spesso con il titolare di un alimentari adiacente alla Fondazione, una persona molto pacata, che gli chiede solo di spostarsi per non rovinargli il lavoro. Litigano anche tra di loro, soprattutto quando sono alterati: pensi che dobbiamo lavorare con le serrande abbassate e chiusi a chiave perché è capitato che, spintonandosi, siano arrivati quasi a romperci le vetrate. Non possiamo lavorare così”. La situazione è doppiamente grave perché la Fondazione si occupa da sempre di fornire assistenza domiciliare e socio-sanitaria a persone con problemi di salute fisica e mentale. Persone in situazioni di fragilità che, come conferma Morosini, spesso si sentono a disagio a recarsi nei loro uffici proprio a causa dell’incresciosa situazione che si è creata. “Occupano anche la rampa per i disabili e per entrare ci tocca scavalcarli, lasciano sporcizia per terra, intimidiscono anche chi abita nel condominio, persino ragazzini che tornano da scuola e hanno paura a entrare. E gli autori di tale disastro se la ridono, davanti ai poveri abitanti”, racconta Greta Montagner, anch’essa impiegata presso la Fondazione. 


“Siamo così abituati a questa situazione che sappiamo persino dove nascondono la droga, visto che fanno tutto alla luce del sole senza alcuna vergogna. Faremo ricorso alla vigilanza privata, siamo spaventati: l’anno scorso sono entrati in ufficio e hanno rubato dei pc, non sappiamo chi sia stato ma i condomini riferiscono di trovare spesso questi sbandati nel cortile interno”, dice Morosini, che non nasconde la preoccupazione anche per la situazione in cui versano queste persone. “Sono tutti giovanissimi, di venti o trent’anni, di ogni nazionalità, anche italiani. Sappiamo che questa è l’ennesima segnalazione di degrado di Mestre ma è importante che si faccia qualcosa per tutelare noi, le persone che assistiamo e anche questi individui in chiara difficoltà”. 

Ultimo aggiornamento: 07:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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