Mestre. Degrado in via Piave, la sfida del prefetto all'assemblea con i residenti: «La sicurezza si fa con i cittadini»

Mercoledì 6 Settembre 2023 di Giulia Zennaro
Un momento dell'incontro ai giardini di via Piave a Mestre

MESTRE - Rendere la cittadinanza protagonista della battaglia contro il degrado e per la sicurezza. Questa l'idea espressa dal prefetto Michele Di Bari, intervenuto ieri all'incontro organizzato dagli abitanti nei giardini di via Piave. «Non siamo qui a fare passerelle, potete vederlo coi vostri occhi. La cittadinanza esprime una preoccupazione che è anche nostra: preso atto di ciò abbiamo messo in atto attività di prevenzione, come il modello "Stop and go", per cui ringrazio l'assessora Pesce e il direttore dell'Ulss 3 Contato. Domani (oggi per chi legge, ndr.) in prefettura sottoscriverò con altri 19 sindaci un "protocollo di vicinato", un'iniziativa modello in cui la stessa popolazione, attraverso segnalazioni a numeri di emergenza, potrà interloquire con le forze di polizia».

Insomma, sottolinea il prefetto, «il cittadino deve tornare al centro del sistema perché la sicurezza appartiene allo Stato ma le persone hanno un ruolo attivo nel garantirla». E su via Piave: «Vedo molto senso civico e amore per il quartiere: trasformiamolo in forza propositiva».

GIARDINI AFFOLLATI

La risposta della cittadinanza è stata generosa: quasi 200 persone hanno affollato i giardini di via Piave, in un semicerchio attorno al tavolo con prefetto e rappresentanti delle forze dell'ordine, dando la possibilità ai residenti (non solo della zona) di esprimere la loro opinione. E le storie sono state tante. Marco Bigozzi abita in via Dante, in un condominio in cui si spaccia anche all'interno: «Mia moglie è stata minacciata, ho chiamato tante volte le forze dell'ordine che ci dicono sempre di avere le mani legate - racconta -. Che devo fare? Mi devo fare giustizia da solo? Non è quello che voglio. Vorrei capire quali sono le meccaniche contrastanti per cui la polizia non fa in tempo ad arrivare che queste persone sono già scappate. Sembra di giocare a guardie e ladri: istituzioni e forze dell'ordine sono presi in giro, come mi sento io cittadino». Carlo Seno abita in via Aleardi: «Ho sentito più volte l'assessora Elisabetta Pesce perché penso che il cittadino dovrebbe avere un rapporto più vicino con le istituzioni. Non sono mai stato pauroso, ma ora mi guardo le spalle quando esco perché spesso sono stato aggredito, anche da ragazzini».

TRA RABBIA E PROPOSTE

Riscuote molto successo, con numerosi applausi e incoraggiamenti, l'intervento accorato di Claudio Peris: «Abito là davanti, dove c'è l'unica bandiera italiana - dice indicando la sua abitazione -. A questo modo di presentarsi delle istituzioni io non credo più: ho perso fiducia nell'azione di contrasto, e lo dico nel rispetto delle istituzioni. Siamo sotto "occupazione" da parte degli stranieri che spacciano e delinquono. Ci vogliono misure estreme. Non è possibile che quando chiamiamo per denunciare ci sia un rimpallo di responsabilità tra polizia locale, carabinieri, questura. Sappiamo che avete pochi fondi, ma servono presidi costanti, 24 ore su 24, altrimenti non ci resta che rassegnarci o andarcene».

«Forse vogliono che ce ne andiamo", commenta sconsolata una signora. «Sono stato nominato supplente da un anno, vengo dal meridione. I miei amici non mi riaccompagnano a casa perché hanno paura», racconta un ragazzo. Timori condivisi anche dalle persone con disabilità: Anna Culotta ricorda l'aggressione subita poche settimane fa. «Incentiviamo i giovani perché riaprano attività commerciali per far rivivere il quartiere».
Resta sul tappeto la proposta di istituire la "zona del buco": «Prendiamo esempio dall'Olanda, creiamo dei coffee shop», propone Claudio Scapin.

A margine dell'incontro il prefetto traccia un bilancio delle azioni sinora intraprese: «In questo mese e mezzo abbiamo effettuato controlli a tappeto e presidiato il territorio, e i risultati si vedono. Siamo ottimisti su questo protocollo di vicinato, continueremo con gli sgomberi e torneremo con nuovi risultati». A presto, dunque? «Sicuramente tornerò molto presto», garantisce Di Bari.

Ultimo aggiornamento: 14:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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