MESTRE - «Riempire gli spazi». È questo il leitmotiv della manifetsazione della legalità che si è svolta venerdì 24 febbraio a Mestre. Circa 5mila residenti tra terraferma e Venezia isola hanno sfilato lungo le vie della città per dire basta a degrado, spaccio e spaccate. Fenomeno, quest'ultimo, che ha messo in ginocchio negli ultimi mesi i negozianti della zona. «Riprendiamoci la città» si legge sullo striscione alla testa del corteo, mentre il serpentone percorre le strade più colpite, da via Dante e via Piave.
A organizzare il corteo, un coordinamento di associazioni e realtà locali. La manifestazione, come già annunciato in fase di organizzazione, si è mantenuta apartitica. Nessun altro striscione o cartello era presente, se non qualche luce, flash di cellulare e lumino a simulare una fiaccolata.
La marcia ha fatto subito una breve sosta per ricordare il tragico incidente che lo scorso 19 giugno è costato la vita al 24enne malese Dembele Keoulé, travolto da una macchina mentre era in sella alla sua bici. Il corteo si è mosso poi lungo via Cavallotti, via Piave e Carducci, in direzione piazza Ferretto. (servizio di Emiliana Costa)
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