Drogati al lavoro, impennata di casi. Autisti, operatori di gru, mulettisti: sempre più lavoratori positivi al test

Mercoledì 10 Aprile 2024 di David Zanirato
Analisi in laboratorio

PORDENONE - UDINE - Che il consumo di sostanze stupefacenti sia in costante aumento è un dato di fatto. Il recente monitoraggio che a livello europeo ha analizzato le acque di scarico delle città, individuando Milano e Bolzano tra quelle dove si riscontra maggior presenza di cocaina, non ha fatto altro che confermarlo. Ciò che preoccupa nel nostro territorio è l'aumento preoccupante di lavoratori positivi al test anti-droga obbligatori per chi svolge mansioni a rischio.

I DATI
I numeri forniti da una delle principali società regionali che si occupa di questi accertamenti, la Friuli Coram di Udine, hanno messo in luce attraverso un servizio della Tgr come su un campione di 3.500 lavoratori obbligati agli accertamenti per alcol e droghe nel 2023 in 147 siano risultati positivi alle droghe, per lo più cannabinoidi e oppioidi. L'anno prima erano 119, quest'anno sono già 45 da gennaio a oggi. Solo nell'ultima settimana sono stati 5 i positivi a sostanze come Thc, cocaina, morfina, eroina, con una età che va dai 18-25 anni ai 40 anni. «Si tratta di dipendenti che svolgono i così detti lavori a rischio sicurezza propria e altrui come autisti, operatori che lavorano con gru in altezza, carrellisti, mulettisti, escavatoristi.

Ovvero quelli che per legge sono obbligati ad effettuare periodicamente questi test», come ha sottolineato Riccardo Cisilino, Presidente Coram servizi imprese. "Il nostro campione non è certo complessivo ma dà sicuramente una fotografia sulla situazione su tutta la regione». Traspare inoltre come la positività alle droghe si riscontra soprattutto tra chi è in procinto di essere assunto, ma i casi stanno aumentando pure nei monitoraggi periodici tra i dipendenti fissi che sanno di essere controllati annualmente. «Quello che dovremo chiederci è che forse, tenuto conto naturalmente del diritto alla privacy di ognuno riflette Cisilino dovremo rendere autonome le società per poter prevedere questi test anche per categorie di lavoratori attualmente non obbligati». Fatto sta che attualmente la normativa prevede in caso di positività al primo test di screening urina o capello una successiva prova con cromatografia accoppiata a spettrometria di massa. Se anche questo test conferma la positività, il lavoratore verrà dichiarato temporaneamente non idoneo e verrà inviato al Sert, qui verrà sottoposto ad una serie di accertamenti clinici e biologici al termine dei quali verrà comunicato al medico competente se si tratta di un consumatore occasionale o se è un tossicodipendente.

GLI ESPERTI
«Importante dunque distinguere tra consumo e dipendenza - a farlo notare è la dottoressa Tiziana Lombardelli attualmente responsabile facente funzioni del servizio tossicodipendenze dell'Asufc -. Per quanto ci riguarda al momento stiamo seguendo 4-5 casi negli ultimi due mesi, nel 2023 sono stati otto in tutto l'anno. In caso di consumo occasionale verrà riammesso nella mansione a rischio ma verrà sottoposto a controlli ravvicinati a sorpresa per un certo periodo di tempo. Nel secondo caso verrà proposto un percorso di recupero con conseguente demansionamento in attesa di riabilitazione». Stabili anche i dati al momento rispetto agli esami tricologici per coloro i quali vengono sorpresi alla guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope: «Al marzo 2023 abbiamo esaminato 136 casi, a fine marzo 2024 siamo a 142 - ha spiegato sempre la responsabile del Sert - tenendo conto che sono stati intensificati i controlli da parte delle forze dell'ordine». 

Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 07:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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