Coronavirus Veneto, la diretta di Luca Zaia oggi: «Fosse per noi pronti a riaprire il 27. Scuole paritarie, nidi e parrocchie attivi anche in estate?»

Giovedì 23 Aprile 2020
Coronavirus Veneto, la diretta di Luca Zaia oggi
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La diretta di oggi del governatore Luca Zaia. Ecco cosa ha detto il presidente veneto oggi, 23 aprile, su Facebook. Sul Gazzettino.it gli aggiornamenti sulle misure della Regione per contrastare il Coronavirus. Siamo alla ripartenza, lo ha detto chiaro e tondo il governatore Zaia che si è poi concentrato su un tema che tocca moltissimo le famiglie: la gestione dei bambini dopo il 4 maggio, quando si presuppone che la Fase 2 scatti formalmente e i genitori tornino al lavoro: per questo oggi ci sarà una riunione con i rappresentanti delle scuole paritarie, per capire se sia concretamente possibile riaprire gli istituti durante la stagione estiva e in quali termini (IL FOCUS con l'assessore regionale Manuela Lanzarin). Non è mancata la polemica sul tema elezioni, quando portare i cittadini alle urne? Per Zaia l''autunno è il periodo peggiore e lo ha ribadito. Un passaggio molto forte sull'oramai famoso "piano segreto" del Governo per gestire la peggiore ipotesi di contagio da Covid, per il presidente del Veneto la mancata trasmissione delle informazioni «è un fatto gravissimo» e necessita di un chiarimento immediato.

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Covid Veneto, la diretta di Zaia oggi

La diretta di Luca Zaia: i temi affrontati dal presidente della Regione Veneto.

Terapie intensive svuotate
«Sono 286.757 tamponi eseguiti ad oggi in Veneto. E abbiamo più pazienti non covid nelle terapie intensive rispetto ai covid postitivi. I nuovi positivi da Covid vengono fuori da case di riposo e da categorie esposte, non dalla popolazione in lockdown», ha spiegato Zaia. Numeri ancora pesanti nell'ultimo bollettino sul Coronavirus in Veneto, con 143 nuovi casi di contagio da ieri sera (ben 190 in meno del giorno prima), che portano il numero dei positivi dall'inizio dell'epidemia a 16.881. Il dato degli attualmente positivi scende ancora sotto quota 10.000, a 9.9925. Lo spiega il report della Regione... (LEGGI IL BOLLETTINO)

Quel regalo a sorpresa nelle cassette della posta
Come sempre Zaia ha fatto il punto sulle donazioni: «Sono 36mila i donatori, 55milioni 340mila euro raccolti». Dopodiché ha raccontato due storie molto particolari: «Enrica dalla Francesca, 12 anni, si è rotta la caviglia, i 200 euro dell'assicurazione li ha donati alla Regione, una storia molto particolare e un bellissimo gesto. Ma voglio raccontarvi anceh di una lettera anonima che mi è arrivata a casa, dagli abitanti di Mura, una frazione di Cison di Valmarino: qui, in piena crisi Coronavirus, una mattina in tutte le cassette della posta i residenti hanno trovato una mascherina in cotone, decorata. Mirka Bizz le ha cucite e nottetempo senza dirlo a nessuno le ha messe nelle cassette della posta».

Mascherine, nuova distribuzione gratuita in arrivo?
«Ne abbiamo distribuite 10 milioni, se ci sarà la possibilità certamente le continueremo a distribuire». 

Convalescenze in albergo
«Abbiamo firmato un accordo con Federalberghi qualora ci servisse l'utilizzo degli hotel, ma al momento non li stiamo utilizzando», ha puntualizzato Zaia.

Siamo alla riapertura
«Ieri sera abbiamo avuto una cabina di regia con il Governo, alle 15 oggi è previsto un incontro con i governatori delle Regioni, oramai si va verso il provvedimento di Roma per capire quale sarà l'indicazione definitiva. Siamo in grado di affrontare l'apertura dal punto di vista clinico e sanitario, i cittadini hanno dimostrato responsabilità, inoltre non possiamo non guardare la storia sanitaria del Veneto e in questi 15 giorni abbiamo tutte le curve dei dati che vanno verso il basso. Questo non significa che il virus sia sparito e si possa abbassare la guardia, ma vuol dire che con i dispositivi possiamo metterci in sicurezza».

«Qualcuno si scandalizza quando dico che non più lockdown, ma venite a vedere.
E' evidente, prima con i codici Ateco poi con le deroghe e il silenzio-assenso, che in Veneto è aperto almeno il 40% delle imprese, lo si vede dal traffico e dai parcheggi». Lo ha ribadito oggi il presidente del veneto Luca Zaia, incontrando i giornalisti. «Questo non vuol dire - ha aggiunto - che il virus non ci sia e che si debba prendere sottogamba, ma con accorgimenti come la mascherina ci si mette tranquillamente in sicurezza».


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Blocco di spostamenti tra regioni
«Ad oggi non abbiamo contezza di quello che verrà deciso. Il blocco di spostamenti fra regioni impone problematiche per tutti quelli che devono lavorare».

Elezioni, quando?
«Noi governatori siamo d'accordo per votare prima dell'autunno. Perché si possono riaprire le fabbriche e non aprire i seggi? Qualora tornasse il Coronavirus non andremmo più a votare».
«È difficile spiegare ai cittadini che non si vota a luglio quando si apre a maggio». Lo ha affermato il presidente del veneto Luca Zaia, a proposito delle ipotesi di voto amministrativo in autunno. «Alla luce delle dichiarazioni dell'Oms - ha aggiunto Zaia - e del fatto che ci sarà quasi sicuramente un ritorno del contagio, speriamo lieve, in autunno, programmare le elezioni significa non farle o avere il rischio di non farle più. Noi governatori siamo favorevoli alla finestra di luglio, che è quella più asettica e sicura, e lo ribadiamo anche in vista della discussione in Parlamento». Votare dal 7 settembre? «Il Governo prevedeva una finestra dedicata alle Regioni e una finestra dedicata ai Comuni, le due finestre non si sovrapponevano mai. Oggi è vero che il Governo dice che dal 7 si può votare ma ci sono impedimenti che rendono effettivo il rischio che tra regionali e comunali ci siano 20 giorni di distacco, a me sembra una cretinanta, a questo punto si vada all'election day».

No al Governo tecnico
«Ribadisco la contrarietà a un governo tecnico. Quando un governo non ce la fa più si va a votare. Le elezioni sono il fatto centrale in democrazia, si danno ai cittadini gli strumenti per decidere». Lo ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia.


Il piano segreto del Governo
«Il piano segreto del Governo? Non ne ero stato informato. Penso che se è vero, e va chiarito velocemente, è altrettanto grave che la plancia di comando della Sanità non sia stata informata». «Se esiste un piano che aveva tracciato lo scenario peggiore e non è stato dato a chi amministra la sanità è molto grave». Lo ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia. «L'ho letto sui giornali - ha aggiunto - e ho tirato gli occhi. Ho detto spesso che noi avevamo un modello matematico, ma lo abbiamo depositato agli atti in unità di crisi, non abbiamo mai occultato nulla. Nel primo modello, al 22 febbraio, si pensava a 800 terapie intensive occupate, sarebbe stato un crash. Adesso siamo strutturati anche per una 'bottà di 800 terapie intensive, ma non ci si attrezza dall'oggi al domani. Era giusto che noi sapessimo lo scenario peggiore, per prendere le decisioni in tempo. Gravissimo se è successo così», ha concluso.

Coronavirus e crisi economica
«Il Veneto oramai è quasi mezzo aperto, prendiamone atto. In questa fase dobbiamo preventivare la convivenza per alcuni mesi e dobbiamo fare questa scelta. Riaprire il 27 le aziende in regola con il protocollo? Noi siamo pronti ma non abbiamo la potestà giuridica, se così fosse sarebbero già aperte con tutte le misure di sicurezza del caso, ma attendiamo la decisione del Governo».

Turismo
«L'industria turistica sta soffrendo, gravemente, noi speriamo si possa recuperare quota parte della stagione estiva, luglio e agosto e lavorare perché questo accada. Stiamo predisponendo una campagna di informazione per cittadini dei Paesi stranieri da sempre nostri ospiti».

Vaccino per l'influenza
«Faremo una campagna massiccia per incentivarlo, ma non lo renderemo obbligatorio...» (LEGGI TUTTO)

Test sierologico
«Questo test ricerca gli anticorpi neutralizzanti ma dobbiamo ancora capire se e quando dura e se e quando una persona può reinfettarsi. Il mondo della scienza sta cercando di capire tutto questo. Sembra che i bambini non si infettino, lo dicono i test di Vo', ma occorre capire e avere elementi in più».

Il nodo scuole paritarie aperte d'estate

«Scuole e asili, i genitori tornano al lavoro ed è impossibile accudire i bambini: oggi un incontro per capire come risolvere questo problema. Ho scritto a Conte - ha affermato il governatore Zaia -, perché le riaperture non possono essere svincolate dal tema dell'accudimento dei bambini. Stiamo pensando alle scuole paritarie (dagli 0 ai 6 anni), che potrebbero restare aperte anche durante l'estate. In Veneto le scuole della Fism ospitano 90mila bambini, sono un caso unico in Italia. Ci sono famiglie che riescono a gestire i bambini con baby sitter, eccetera, ma la stragrande maggioranza delle famiglie no, e per questo serve un finanziamento. Tutto quello che si può aprire per aiutare le famiglie in estate bisogna aprirlo, scuole, centri estivi, parrocchie...».

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La segreteria del ministro risponde a una mamma bassanese: aprire o chiudere le scuole? «Si rivolga al prefetto e a Zaia. Scrivere che compete al prefetto è già autosmentirsi, il prefetto rappresenta il Governo, non siamo noi che decidiamo su questo tema».





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Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 00:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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