Luca Zaia: «Non siamo irresponsabili: nella fase 2 si convive con il virus. Il 74% delle case di riposo non ha positivi» Video

Lunedì 20 Aprile 2020
La diretta del governatore Luca Zaia
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Coronavirus Veneto. La diretta di oggi del governatore Luca Zaia. Ecco cosa ha detto il presidente veneto oggi, lunedì 20 aprile, su Facebook. Il governatore ha parlato della fase di riapertura in cui si dovrà convivere con il coronavirus e quindi sono necessarie le protezioni ed ha fornito i dati dei contagi nelle Rsa: dalla rilevazione regionale risulta che il 74% delle strutture non ha casi di anziani contagiati.

Il bollettino di oggi 20 aprile
Sono 16.127, 192 in più rispetto a ieri, i casi positivi al Coronavirus dall'inizio del contagio in Veneto, secondo quanto riferisce il bollettino regionale.
Sono invece 10.061 i casi attualmente positivi, 149 in meno rispetto a ieri. Il totale dei deceduti è di 1.112, di cui 939 in ospedale (+21 su ieri); i negativizzati sono 4.954, i soggetti in isolamento sono 11.658. Aumentano (+9) i ricoverati nelle aree non critiche degli ospedali, ora a quota 1.273, mentre continua la discesa nelle terapie intensive, con 180 pazienti (-4); i negativizzati ancora ricoverati sono 328, i dimessi sono 2.117.


Riapertura la Fase 2

«Noi non siamo degli irresponsabili. La riapertura più che una fase 2 è una fase di convivenza con il virus, con tutti i rischi che questo comporta. È quello che hanno già fatto a Whuan e in Corea - spiega il governatore Luca Zaia nella sede della Protezione civile di Marghera - Ma se la comunità scientifica dice che non si apre, non si apre. Stop. Le misure che possiamo attuare oggi - ha spiegato - sono le stesse che potremmo attuare con una settimana in più di attesa. Non c'è alternativa. L'altra è quella di aspettare all'infinito, che il virus non circoli più da solo». «Noi comunque - ha ricordato Zaia - non stabiliamo la fase sperimentale, le riaperture delle aziende le decide il Dpcm».

Il range

«Il virus - dice Zaia - ha un range di 70 giorni, si è visto in Cina e in Corea. Tutti hanno avuto il picco delle terapie intensive alla sesta settimana e sappiamo già cosa succede quando si riapre. Quindi  se dobbiamo fare uno spot è "Attento, la morte e dietro all'angolo". Che non passi l'idea che mettiamo a rischio la salute delle persone per il dio denaro.  Una forma di equilibrio però  dobbiamo trovarla. Ma dico anche: se è vero che la deadline è il 21 maggio secondo l'Oms allora perché qui in Veneto almeno il 40% delle aziende sono state aperte? Se è lockdown allora non si capisce perché' è stata autorizzata l'apertura»

Case di riposo

«Sul totale di 330 case di riposo del Veneto, 244, cioè il 73,9%, sono 'pulite', non hanno registrato casi di contagio da Coronavirus» ha detto il governatore Luca Zaia, riferendo i dati dello screening effettuato nelle Rsa della Regione. L'assessore alla sanità, Lanzarin, ha poi spiegato che il tasso di contagio registrato tra gli ospiti delle Rsa è del 6,4% (2.154 persone) e del 3,2 % tra gli operatori (1.003).

Tamponi
Il Veneto ha supertao oggi la quota di 260.000 tamponi eseguiti e analizzati dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus. Lo ha reso noto il governatore Luca Zaia, nel consueto briefing con la stampa. «Abbiamo esaurito tutti i magazzini di tamponi - ha aggiunto - vuol dire che siamo a regime, non abbiamo più giacenze, e sfrutteremo la nuova macchina in funzione all'ospedale di Padova per dare spazio ad altre Usl più in difficoltà, penso al veronese, che hanno una quantità di tamponi da processare superiore alle loro possibilità».

App per rintracciare i movimenti
«Abbiamo messo le basi per farci in casa una App per rintracciare i movimenti, ma se ce ne è una ben strutturata a livello nazionale, che sia semplice ed eventualmente ricalibrabile a livello regionale, va bene, anche per motivi di privacy. Secondo me per chi ha un telefonino dovrebbe essere obbligatoria e non su base volontaria, perché per funzionare ci deve essere almeno il 60% della popolazione che la utilizza».


Riapertura scuola
«Non è di nostra competenza la riapertura di scuole e asili - ha detto Zaia rispondendo ai giornalisti - ma la riapertura a tutti mi sembra difficile, se non c'è la possibilità di mantenere le distanze sociali». Sorge il problema della gestione dei bambini con la riapertura delle aziende. «Questo è un grandissimo problema, ma va affrontato dal legislatore nazionale a partire dai congedi parentali».


LA DIRETTA DEL GOVERNATORE LUCA ZAIA




Il bollettino di ieri, 19 aprile. Ancora contagi in Veneto: +243 nelle ultime 24 ore e 18 vittime.  In isolamento domiciliare ci sono 11.913 persone ovvero 700 meno di ieri. E i  deceduti  raggiungono un totale di 1087 dal 22 febbraio, 4.638 invece i negativizzati virologici. Da oggi i pazeinti in terapia sono 184  meno di quelli ricoverati per tutte le altre patologie. E' quanto si legge nel bollettino odierno della Regione Veneto.


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Il Coronavirus tornerà in autunno

«Il tema del ritorno del Covid-19 in autunno è realtà»: il governatore del Veneto concorda con la posizione del professor Walter Ricciardi. «Abbiamo fatto un incontro con gli assessori veneti per parlare della proiezione su settembre-ottobre - spiega - . Dovremo tutti essere a quel punto in perfetta forma fisica e molto performanti dal punto di vista sanitario». Zaia sottolinea che da settembre ci si deve aspettare «una fase 3 con una reinfezione acuta». Dunque, per il governatore, è necessario «essere ancora più performanti: i tamponi saranno le nostre munizioni». «Abbiamo fatto - conclude - più tamponi della Corea e della Lombardia».

«Saremo più preparati, dobbiamo avere consapevolezza che il virus non se ne va, ha una sua stagionalità, o meglio, è ubiquitario e continuerà a girare. Noi ci prepariamo con l'artiglieria pesante: tamponi, terapie intensive, Covid Center e tutto quello che serve in caso di necessità, siamo pronti a schierare un migliaio di posti in terapia intensiva. L'anticorpo immunizzante non è detto che sia perenne, da quello che sappiamo fino ad oggi l'immunizzazione va attenuandosi. La Fase 3 ci sarà e sarà "perenne", c'è sempre il rischio della mutazione del virus».




 







Coronavirus, Ricciardi: "Certa seconda ondata epidemica in autunno"

Una seconda ondata di in autunno, "più che un'ipotesi è una certezza. Fino a quando non avremo un vaccino ci saranno nuove ondate o, speriamo, tanti piccoli focolai epidemici che andranno contenuti. Per questo è molto importante non accelerare le riaperture: in caso contrario la seconda ondata invece di averla più avanti rischiamo di subirla prima dell'estate".


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Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 00:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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