Il viaggio di Luca nel Perù estremo,
«dove si mangiano anche i defunti»

Domenica 9 Marzo 2014 di Laura Bon
Il 22enne Luca Polles
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MONTEBELLUNA - Dalla laurea in storia alla foresta amazzonica, dove alleva tori e produce jogurt: è l'inconsueta scelta fatta dal montebellunese 22enne Luca Polles che, dopo aver chiuso il ciclo d’istruzione universitario, ha deciso di concedersi sei mesi sabbatici, mollando tutto per «voglia di conoscere una parte del mondo molto diversa».



In particolare la missione Santa Rosa di Puerto Esperanza, un villaggio situato nella selva amazzonica del Perù, dove è stato accolto da Michele Piovesan, trevigiano di Monastier, emigrato in Argentina in gioventù. Luca non lo ha fatto per ragioni economiche, come tanti suoi coetanei che partono, ma per un'esperienza di vita. E da lì scrive, per raccontarsi e raccontare. Sta scoprendo in particolare gli aspetti più vari di una cultura completamente diversa. Ha trovato chi si ciba dei propri defunti, ma sta cogliendo anche «casi di denutrizione, specialmente tra i bambini, di analfabetismo, di incomprensione del castigliano e di usanze tribali che, per esempio, portano uomini e donne a mangiare in tavoli separati».



C'è poi il matrimonio dei figli, che viene ancora combinato dai genitori nelle comunità più distanti da Puerto Esperanza. Ma Luca racconta anche di «casi di ragazzine tredicenni ammogliate a uomini di 30 anni, ma anche di ragazzi 15enni accasati con donne sopra la trentina».



Le condizioni di vita sono anni luce lontane dalle nostre: per la mancanza di acqua potabile e la presenza della luce solo dalle 17 alle 23 per i privati. Il Pronto soccorso poi «non è attrezzato e non vi è il personale sufficiente per farlo funzionare al meglio, manca il medico». Ma cosa fa il neo laureato nel nuovo ambiente? «La mia responsabilità principale - spiega - è quella di gestire le mucche e i tori, 24 in tutto nella missione, a partire dalla pulizia della stalla fino alla loro salute. Una delle sfide personali per cui ero venuto era anche quella di produrre formaggio, burro, ricotta, jogurt e mozzarella senza aver mai munto una vacca prima di allora».



E c'è poi «l'impegno come giornalista nella rivista locale e la partecipazione come operatore in Radio Esperanza, la radio del posto». Un aspetto in comune con l'Italia Luca l'ha trovato: la pessima gestione della cosa pubblica. Proprio vero che tutto il mondo è paese.
Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 14:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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