Sponda del camion cade e schiaccia un operaio: Andrea Toffoli​ muore sul colpo a 48 anni

Il pesante sportello si è richiuso e ha colpito l'uomo alla testa uccidendolo

Sabato 30 Settembre 2023 di Maria Elena Pattaro
Il camion e Andrea Toffoli, la vittima

SPRESIANO È morto sul colpo, travolto dalla sponda del camion che stava pulendo. Tragedia ieri mattina a Spresiano (Treviso) nello stabilimento della Canzian Inerti srl, cava a ridosso del Piave, in strada delle Fornaci. La vittima è Andrea Toffoli, 48enne di Arcade, autista alle dipendenze della Canzian Logistica, ramo dell'attività estrattiva.

L'uomo stava pulendo il cassone del "suo" camion per il trasporto della ghiaia, da solo. La sponda posteriore ha ceduto all'improvviso. Il colpo alla testa non gli ha lasciato scampo. A trovare il corpo senza vita è stato un collega, verso le 9. L'altro dipendente ha dato subito l'allarme ma era troppo tardi. «Quando l'ho trovato era già morto, purtroppo - dice il collega, che ieri ha perso non solo un compagno di lavoro ma anche un amico -. Lavoravamo insieme tutti i giorni». Pochi minuti dopo ambulanza e vigili del fuoco erano sul posto, in via Fornaci. E dall'ospedale di Treviso era decollato anche l'elisoccorso, rientrato però vuoto alla base. Il medico del Suem 118 non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 48enne. Mentre i pompieri hanno liberato il corpo, parzialmente incastrato sotto la sponda del mezzo pesante. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri e gli ispettori dello Spisal, che ora indagano sull'ennesimo incidente mortale sul lavoro. Il secondo in 15 giorni nella Marca, dopo il dramma del 14 settembre nella cantina Ca' di Rajo, a San Polo di Piave. Qui l'enologo Marco Bettollini, 46 anni, era morto nell'autoclave priva di ossigeno per tentare di salvare un collega, poi finito all'ospedale. Ieri mattina un'altra vita spezzata.


LE INDAGINI
Perché il portellone del camion si è chiuso improvvisamente? È la domanda a cui stanno di rispondere gli inquirenti. Sarà da capire se abbiano ceduto i perni che lo sorreggevano oppure se sia stato aperto male, per una svista del dipendente. Attraverso rilievi e accertamenti, lo Spisal sta ricostruendo nel dettaglio la dinamica per attribuire eventuali responsabilità. I tecnici stanno chiarendo se siano stati rispettati i protocolli di sicurezza. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, come da prassi e con tutta probabilità nei prossimi giorni verranno indagati i titolari. Il pm di turno quasi certamente disporrà un'autopsia sul corpo della vittima per stabilire le cause e l'ora esatta della morte. Di sabato la cava è chiusa e non ci sono consegne. Toffoli era lì per pulire e sistemare il camion. «Abbiamo dei sabati di manutenzione programmata. Quando si fa manutenzione si va a Spresiano, dove abbiamo l'officina - spiega il collega che ha trovato il corpo -. Per il resto gli altri sabati si viene qua a controllare e pulire principalmente la cabina». Anche su quella che lui dipinge come una prassi sono in corso verifiche, per capire se era regolare che il 48enne fosse lì di sabato mattina, da solo, per pulire il camion. Andrea Toffoli, sposato e padre di due ragazze di 14 e 17 anni, era un autotrasportatore di lungo corso: aveva iniziato la sua carriera proprio alla Canzian di Spresiano e lì tornato da qualche anno, dopo aver lavorato anche per il Gruppo Grigolin e per l'ex mulino di Arcade. «Era un esperto - dice Yaya, un collega africano -. Mi ha insegnato lui come fare questo mestiere quando sono arrivato. Mi dispiace tanto. Ho perso un amico».


DOLORE E CORDOGLIO
La cava, ieri mattina, si è trasformata nella meta di un mesto pellegrinaggio: familiari, colleghi, titolari ma anche attivisti che si battono per mettere fine allo stillicidio di vite spezzate sul lavoro. La moglie Loretta Bettiol è accorsa subito sul posto, insieme al fratello. Le figlie Giada e Greta, invece, hanno appreso la terribile notizia quando sono tornate a casa da scuola. La famiglia vive ad Arcade, a otto chilometri dal luogo del mortale. La casa accanto è quella della suocera e del cognato di Andrea. «Davvero non riusciamo a capire come possa essere successo: forse una svista. Stamattina era andato al lavoro, come sempre - si dispera l'anziana -. Era tanto dedito al suo mestiere, fin troppo».

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Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 09:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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