Miriam travolta nella notte, l'auto sfrecciava a 130 km all'ora: «Non avevo fumato marijuana, è comparsa in mezzo alla strada all'improvviso»

Giovedì 3 Novembre 2022 di Alberto Beltrame
Alessandro Giovanardi e l'Audi distrutta
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PIEVE DEL GRAPPA (TREVISO) - «Ero lucido, quella sera non avevo fumato marijuana. Avevo bevuto, questo si, ma solo qualche cocktail. Ero in grado di guidare. Non so perchè quella ragazza fosse in mezzo alla strada: me la sono trovata davanti». Alessandro Giovanardi è scosso e provato mentre racconta al suo legale, l'avvocato Luca Milano, del foro di Vicenza, quanto accaduto la notte tra lunedì e martedì, quando la sua Audi A3 lanciata in velocità sulla provinciale, a Paderno di Pieve del Grappa, ha travolto e ucciso Miriam Ciobanu, 22 anni, che stava rientrando a casa a Fonte, a piedi, alle 4.30 del mattino, dopo aver litigato con il fidanzato. Il 23enne, residente a San Zenone, è stato arrestato dai carabinieri di Castelfranco per omicidio stradale aggravato: aveva un tasso alcolemico tre volte oltre al consentito (1,5 g/l) e tracce di cannabinoidi nel sangue.

Ora si trova in carcere a Santa Bona, in attesa dell'udienza di convalida dell'arresto, prevista tra domani e sabato. «Parlerà di sicuro al giudice - anticipa l'avvocato Milano, difensore del 23enne assieme all'avvocato Greta Gusi -. Ribadirà di essersi trovato la ragazza davanti, di non averla notata a causa del buio. Forse andava un po' oltre al limite, ma ha escluso di aver assunto alcun tipo di stupefacente quella sera».

LA VELOCITÀ
Dopo l'impatto con la ragazza ci sono voluti circa 100 metri, stando ai rilievi dei militari dell'Arma, perchè il veicolo si fermasse. In casi simili, con l'asfalto asciutto, è stata stimata una velocità tra i 120 e i 135 chilometri all'ora in base allo spazio necessario per l'arresto. E a confermare l'alta velocità, purtroppo, c'è anche quanto rimasto del corpo della 22enne, letteralmente straziato dopo l'impatto. La Procura nelle prossime ore disporrà una perizia cinematica per chiarire la dinamica dell'incidente, e il sostituto procuratore Mara Giovanna De Donà potrebbe anche richiedere l'autopsia sul corpo di Miriam. Resta da capire, e da accertare, se la giovane stesse camminando sul ciglio della strada (anche lei era diretta a Fonte), o se per qualche motivo si fosse spostata verso il centro della carreggiata, magari per attraversare. «Me la sono trovata davanti all'improvviso» ha ribadito Giovanardi al suo avvocato, il quale sottolinea come l'impatto tra l'auto e la povera ragazza sia avvenuta dal lato guida. Le ipotesi sono due: o il giovane ha sbandato sulla sinistra prima della lunga frenata a centro strada, o la ragazza ha effettivamente cercato di attraversare magari per chiedere all'automobilista, come sostenuto da alcuni in paese, di fermarsi per chiedergli un passaggio.

LA FESTA
Giovanardi, dipendente di una ditta nel Vicentino, prima di mettersi al volante aveva passato la serata a casa di amici per la festa di Halloween. «Ma era una cosa del tutto tranquilla: avevo bevuto qualcosa, questo è vero, ma non mi ero ubriacato. Sono sempre stato lucido». Tra l'altro, sottolinea il suo avvocato, non si trattava di una serata in discoteca o al bar, ma di una semplice festa privata tra amici, alla quale avevano partecipato anche diverse famiglie con i figli piccoli al seguito. «È provatissimo, non riesce a darsi pace - ribadisce il suo avvocato -. È disperato per la morte di quella ragazza». Distrutti anche i genitori del ragazzo, che sperano che nelle prossime ore, dopo l'udienza di convalida, il giudice possa decidere di alleggerire la misura cautelare nei suoi confronti, disponendo almeno gli arresti domiciliari.
 

Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 17:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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