Case e auto nel mirino: bloccati due minorenni della banda che imperversa tra S. Angelo e S. Zeno

Giovedì 24 Febbraio 2022 di Lina Paronetto
La banda di ragazzini imperversa da giorni a Sant'Angelo e San Zeno: la polizia ha denunciato due minori

TREVISO -  Entrambi minorenni, soltanto dei ragazzini, eppure componenti di una banda che tra Sant’Angelo e San Zeno ha già messo in allarme i residenti. Nei due quartieri a sud del capoluogo imperversa una baby gang e i giovanissimi che la compongono, malgrado l’età, sono tutt’altro che degli sprovveduti. Due sono già stati pizzicati dagli agenti delle Volanti e condotti in questura, ma il gruppetto, stando alle testimonianze degli abitanti, riferite all’emittente Antenna Tre, sarebbe composto da quattro soggetti, notati dagli abitanti mentre si aggiravano tra le stradine, tentavano di forzare auto in sosta e scavalcavano le recinzioni delle abitazioni. Con l’obiettivo di compiere dei furti. Modalità da banda vera e propria: mentre uno cerca di razziare tutto quello che può, l’altro fa da palo all’esterno in modo da mettere in allerta il complice in caso arrivino le auto di servizio di polizia e carabinieri. Nel mirino, nelle prime ore della sera, quelle dopocena, auto in sosta, case singole e condomini.

LE SEGNALAZIONI

Nelle scorse ore, i movimenti sospetti, subito segnalati dagli abitanti di Sant’Angelo alla Polizia, hanno portato a individuare e bloccare due ragazzini, entrambi italiani: due equipaggi delle volanti sono arrivati in una manciata di minuti, riuscendo a fermare i due minorenni. «Sono riusciti a prendere due persone – racconta, chiedendo di mantenere l’anonimato, una residente –. Quando sono arrivate le forze dell’ordine, i due ragazzi hanno scavalcato la recinzione di un condominio, sono passati in via Einaudi e da lì di nuovo in via Sarpi. Infine, sono stati intercettati in un parcheggio». Scene che hanno impressionato chi stava passeggiando per strada, magari facendo fare un giro al cagnolino, come la residente che ha denunciato la grave situazione. Qui come altrove, e non solo nel capoluogo, quello delle bande giovanili sta diventando un problema serio: le quotidiane attività di polizia, carabinieri e vigili urbani, confermano come sempre più minorenni si rendano protagonisti di fatti di cronaca legati a reati contro il patrimonio, oltre che spaccio di stupefacenti.

I due ragazzi condotti in questura sono volti già noti alle forze dell’ordine, malgrado la giovanissima età: non sarebbe la prima volta che vengono pizzicati a tentare di rubare.

LA DENUNCIA

Per loro è scattata la denuncia per tentato furto aggravato, addirittura quello di una macchina. Ma i due sono sospettati anche di essersi intrufolati in qualche abitazione proprio della zona: la polizia sta dunque approfondendo un eventuale legame con alcuni colpi messi a segno proprio nei due quartieri. Entrambi sono stati riconsegnati ai loro genitori, che sono andati a prenderli in questura, dimostrandosi comprensibilmente turbati. Inutile dire che i residenti, secondo cui l’altra sera in azione erano in quattro, sono preoccupati: «Abbiamo paura – dicono – questi episodi sono accaduti non a notte fonda, ma alle dieci di sera. Il territorio è presidiato dalle forze dell’ordine, ma non possono essere ovunque». Importante sarà ora cercare di capire se davvero i due minorenni abbiano agito insieme a dei complici, e se sì, risalire agli altri due giovani. In questo modo si potrà chiudere almeno per ora il cerchio sulla banda che con le sue incursioni sta inquietando Sant’Angelo e San Zeno. Anche se questo da solo non risolverà il tema, più generale, dei furti in casa, che riguarda tanto il centro città, quanto i quartieri, e che viene vissuto dai cittadini come un fenomeno spregevole, che colpisce psicologicamente, oltre che economicamente, nella propria intimità domestica.

Ultimo aggiornamento: 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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