Caro bollette, in ginocchio duecento imprese: mille artigiani in cassa integrazione

Venerdì 11 Marzo 2022 di Giuliano Pavan
Artigiani (foto di archivio)
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TREVISO Caro energia, mille artigiani in cig. E il numero sembra destinato ad aumentare. Nei primi due mesi dell'anno sono già circa 200 le imprese artigiane della provincia di Treviso, sulle 6.800 totali che occupano più di 33mila persone, ad aver utilizzato gli ammortizzatori sociali previsti del cosiddetto Fsba, ovvero il fondo di solidarietà bilaterale artigiano.

In pratica il corrispondente della cassa integrazione. Ma sono numeri ancora parziali: il timore infatti, come sottolinea Oscar Bernardi, il presidente della Confartigianato Marca Trevigiana, «è che a breve possano aggiungersene altre».


IL TIMORE

Oscar Bernardi ha anche presente quali potrebbero essere quelle aziende, piccole o medie, che si rischiano di trovarsi più in difficoltà nei prossimi mesi. «Si tratta di quelle imprese che, operando come terzisti nelle filiere della grande industria, potrebbero risentire delle fermate produttive di settori come acciaierie, cartiere e pastifici, che sono state annunciate in questi giorni come conseguenza diretta della crisi energetica, dell'aumento non controllato del costo del carburante e dei mancati approvvigionamenti di materie prime o semilavorati dovuti al conflitto ucraino». La legge di stabilità per il 2022 ha confermato che la cassa integrazione per le ditte artigiane non edili continua a essere, appunto, l'Fsba, che ora è diventato obbligatorio per ogni impresa pena il mancato riconoscimento del Durc. «Con la firma dell'accordo regionale sulle procedure sindacali raggiunta a inizio mese precisa Bernardi - le imprese possono da subito salvaguardare il reddito dei propri dipendenti che non hanno potuto lavorare per mancanza di commesse o altre cause».


LE MODALITÀ

Il dipendente sospeso percepisce un sussidio, a oggi per un periodo massimo di 13 settimane che gli viene bonificato direttamente da Fsba per un importo pari all'80% della retribuzione che gli sarebbe spettata per le ore non lavorate nei limiti del massimale: 1.222,51 euro mensili o 7,27 euro orari. Se si considera che il salario medio del settore artigiano è di 1.700 euro lordi, si raggiunge sempre il massimale mensile o orario previsto, garantendo ai dipendenti artigiani le stesse tutele previste nei settori industria e commercio. «Il mondo del lavoro artigiano conta nella Marca 6.800 imprese che danno lavoro a 33 mila dipendenti - prosegue Bernardi - Grazie all'impegno delle associazioni artigiane e del sindacato può contare sul sostegno di un ammortizzatore sociale che consente ai datori di evitare licenziamenti che farebbero perdere d'improvviso preziose e spesso introvabili competenze, frutto di anni di lavoro, e garantisce ai dipendenti del settore la massima tutela prevista in questi casi». Le imprese che registrano delle criticità che non rendono più sostenibile il lavorare a pieno regime con tutto il personale in forza possono contattare da subito le sedi di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana per ricevere tutta l'assistenza necessaria.
 

Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 10:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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