Contributo per l'affitto, il governo potrebbe tagliare i fondi. In Fvg 2mila famiglie rischiano di perdere il sussidio

L’allarme nei Comuni: lo Stato verso lo stop al fondo dedicato alle Regioni. In Fvg mancherebbero 10 milioni, rischio sfratto per gli inquilini più in crisi

Giovedì 28 Settembre 2023 di Marco Agrusti
Contributo per l'affitto, il governo potrebbe tagliare i fondi. In Fvg 2mila famiglie rischiano di perdere il sussidio

Nel 2022, cioè l’anno scorso, il Friuli Venezia Giulia aveva incassato dal governo 10,6 milioni di euro. La fonte è quella ufficiale del Ministero delle Infrastrutture, titolare della manovra. Soldi girati da Roma a Trieste e successivamente iniettati nelle casse dei singoli Comuni, dai capoluoghi fino ai paesi più piccoli. E infine alle famiglie più povere, quelle che fanno fatica a sostenere il peso dell’affitto di casa. «Possono accedere al contributo anche i soggetti con un Indice della situazione economica equivalente (Isee) fino a 35.000 euro che dichiarano con un’autocertificazione di aver subito una perdita del proprio reddito Irpef superiore al 25%», si leggeva nella nota del ministero. All’orizzonte, però, c’è una notizia che fa tremare le vene ai polsi: il contributo che Roma invia alla Regione (a tutte le Regioni) dovrebbe essere tagliato con la prossima Finanziaria


L’IMPATTO
Quella legata agli affitti è una delle materie a rischio problema sociale.

E l’azzeramento del fondo nazionale provocherebbe due movimenti e due allarmi. Primo, coinvolgerebbe circa 2mila famiglie in tutto il Friuli Venezia Giulia. Sono i nuclei a maggior rischio povertà, quelli che ogni anno si rivolgono agli enti locali per ottenere il contributo sulle locazioni onerose. In seconda battuta, la chiusura dei rubinetti dello Stato imporrebbe alla Regione un nuovo sforzo autonomo per sostenere le famiglie in difficoltà e continuare ad erogare gli aiuti in un momento particolarmente delicato per il mercato delle locazioni e del mattone. Fortunatamente le finanze del Fvg sono buone, ma i Comuni sono già in allarme. 


I NUMERI
Solo nel comune di Pordenone, ad esempio, l’anno scorso sono state presentate in Municipio le domande di 529 famiglie. La stima di quest’anno invece non è ancora stata completata. Il trasferimento, un anno fa, era stato di 728mila euro. Proprio i fondi che la Regione aveva ricevuto dallo Stato e che adesso rischiano di saltare. Il problema è che i Comuni non riuscirebbero da soli a far fronte a un’uscita economica del genere. Servirebbe in ogni caso la sponda dell’ente regionale. I numeri, riferiti invece a Udine, sono praticamente doppi, sia per quanto riguarda le domande di contributo che il peso economico della manovra assistenziale. 
In questo contesto il rischio concreto è uno: ad aumentare, senza sostegni diretti alle famiglie, sarebbero gli sfratti. Già tra il 2021 e il 2022, cioè da quando è stato rimosso il blocco delle procedure introdotto allora a causa dell’emergenza pandemica, in Friuli Venezia Giulia gli sfratti esecutivi sono raddoppiati. Sono più di 100 l’anno nella sola provincia di Pordenone, mentre nell’area del Friuli Centrale si toccano i 182 decreti attuati in dodici mesi. Spicca Trieste con 205 procedure di sfratto, mentre a Gorizia si arriva a 96 decreti messi a terra. 


IL MERCATO
Il tutto mentre i valori degli affitti esplodono. In agosto 2023 per gli immobili residenziali in affitto sono stati richiesti in media 8,85 euro al mese per metro quadro, con un aumento del 9,26 per cento rispetto a agosto 2022 (8,10 euro mensili al mq). Negli ultimi due anni, il prezzo medio nella provincia di Pordenone ha raggiunto il suo massimo nel mese di agosto 2023, con un valore di 8,85 euro al metro quadro. Nell’Udinese ad agosto 2023 per gli immobili residenziali in affitto sono stati richiesti in media 8,67 euro al mese per metro quadro, con un aumento del 5,22% rispetto ad agosto 2022 (8,24 euro mensili al mq). 

Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 09:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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