Rizzo chiude la storica bottega di pane e dolci in rio terà San Leonardo, al suo posto si vendono caramelle

Lunedì 19 Febbraio 2024 di Marta Gasparon
Il negozio in rio terà San Leonardo

VENEZIA - Lo storico marchio Rizzo, tra le più note aziende locali nella produzione di pane, prodotti da forno e dolci, la cui storia risale al 1890, perde uno dei suoi punti vendita per colpa della pandemia.

Anni, quelli del Covid, in cui è venuto meno oltre l'80% del lavoro sia in termini di vendita diretta al pubblico che di forniture. Al posto del negozio in rio terà San Leonardo, che fino a qualche giorno fa vendeva caramelle, focacce e cioccolatini e dove all'esterno campeggia ancora la scritta "Rizzo", è da poco comparso il franchising di dolciumi CandyLisa, tra botti ricolme di colorate caramelle gommose.

L'AFFITTO
«Non è stata una decisione presa a cuor leggero, ma ponderata». Commenta così, Guido Rizzo, la scelta di abbassare la serranda. Una bottega non di proprietà, ma in affitto, inaugurata quando i fratelli Guido e Nicola Rizzo ai quali è affidata la gestione dei negozi, con la partecipazione della sorella Michela scelgono di mettere in campo qualche novità, chiudendo nel 2016 quello "madre" che si trovava sempre in rio terà San Leonardo, negli stessi spazi in cui poi è sorto Tiger. Alla chiusura del negozio storico era seguita l'inaugurazione di un'attività tuttora esistente, in Strada Nova, destinata alla vendita di pane, pasticceria, pizza, salumi e prodotti gastronomici, oltre che l'apertura di quella appena cessata. «All'inizio vendevamo anche lì pane e paste dolci, per continuare a garantire un servizio ai residenti della zona. Finché racconta Guido Rizzo con l'avvio nel 2020 di un negozio, distante pochi metri, di pane, salumi, pizza ed altro ancora, l'altro più piccolo lo abbiamo trasformato in confetteria». Con dolciumi che, a seguito della chiusura, in parte sono stati già inglobati nell'altra attività di rio terà San Leonardo, nel cui retro è sempre rimasto il forno. «Durante il Covid abbiamo sofferto molto, cercando però di tenere duro per non lasciare a casa nessuno. Avremmo dovuto chiudere il negozio già all'epoca, per ridurre i costi in un momento in cui non c'erano entrate», dice Rizzo, che spiega come in quella fase delicata sia stato fatto un patto verbale con i proprietari dell'immobile: non cedere lo spazio a chi non fosse di Venezia. Una promessa che l'uomo sottolinea essere stata mantenuta, coinvolgendo nella neo apertura il veneziano Andrea Furlan, della Furlan Retail, che ha dato in gestione la bottega proprio al discount di dolciumi. «Un prodotto oltretutto simile al nostro. Un ringraziamento va alla proprietà che, in tempo di Covid, ci è venuta incontro riducendo l'affitto. Sì, ad un negozio abbiamo rinunciato, ma chi vi lavorava verrà redistribuito negli altri nostri punti vendita, anche perché è sempre più difficile reperire personale con una certa competenza. Su Venezia abbiamo investito e continueremo a farlo: avremmo anche potuto aprire laboratori del pane in terraferma o in grandi città, ma non ci interessa, siamo veneziani».

IL CAMBIAMENTO
Quell'80% in meno citato, ora è solo un lontano ricordo, anche se non si sono ancora raggiunti i livelli pre pandemici. «Il lavoro è cambiato: c'è tanto passaggio in città, la gente però spende i propri soldi in maniera diversa. I finanziamenti da parte dello Stato, legati al Covid, sono stati preziosi, ma l'impegno ora è quello di restituirli. La recente chiusura? Un passaggio che riguarda un po' tutte le aziende. Tante attività storiche sono state costrette a chiudere, mentre noi siamo ancora qui», conclude Rizzo, confermando che le energie verranno ora distribuite tra i punti vendita di rio Terà San Leonardo, Strada Nova, calle dei Fabbri e dei Boteri.
 

Ultimo aggiornamento: 17:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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