Spari alla prof, l'avvocato all'attacco: «Chiederemo alla scuola gli atti dei voti assegnati ai due ragazzi»

Sabato 24 Giugno 2023 di Francesco Campi
Spari alla prof, l'avvocato all'attacco: «Chiederemo alla scuola gli atti dei voti assegnati ai due ragazzi»

ROVIGO - «Il 9 in condotta che il consiglio di classe ha dato a chi per due volte ha puntato al viso dell'insegnante, una prima all'inizio dell'ora e poi, non pago, una seconda volta a fine lezione, è a sua volta quasi come un nuovo atto di bullismo nei confronti della professoressa, colpita ancora, nel profondo, isolata e lasciata sola: per la scuola è un gravissimo autogol».

Per Tosca Sambinello, l'avvocato che insieme al collega Nicola Rubiero assiste la professoressa di Scienze dell'Itis Viola Maria Cristina Finatti, non nasconde lo sconcerto. «Faremo sicuramente accesso agli atti - aggiunge il legale - vogliamo capire quale possa essere stato il criterio che ha portato a una decisione così difficilmente comprensibile. Anche perché sulla promozione entrano valutazioni di natura diversa, ma il voto di condotta giudica esclusivamente il comportamento e dare 9, nemmeno 8 che comunque non avrebbe avuto conseguenze, è un oltraggio alla professoressa, che regala invece a chi ha sparato un senso di impunità».


L'avvocato Sambinello sottolinea come «la profonda amarezza deriva dal senso di isolamento che la gestione della scuola di tutta la vicenda ha lasciato nella professoressa. Anche il fantomatico "percorso riabilitativo educativo" che sarebbe stato fatto dai ragazzi non è stato condiviso con lei, non le è stato mai comunicato nulla e non è stata in alcun modo coinvolta. Quello che conforta è che in queste ore riceviamo continue telefonate di persone che manifestano solidarietà e vicinanza. E importante è stato anche il sostegno istituzionale. Ci rassicura molto che il ministro Valditara, che è stato sempre vicinissimo alla professoressa, sia immediatamente intervenuto parlando di messaggio diseducativo e chiedendo una relazione alla scuola».


LE REAZIONI
Fra le prese di posizione nette e immediate, anche quella del presidente della Regione Luca Zaia: «Una volta facevano gli scrutini e si andava negli androni delle scuole a leggere le pagelle. Oggi c'è la privacy. Chi avrebbe dato il 9 in condotta a quegli studenti che hanno fatto quello che hanno fatto? Nessuno. Evidentemente la scuola ha avuto poco coraggio». E se il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Istruzione, chiede «qual è il messaggio che lanciamo ai nostri ragazzi, che chi spara alla propria professoressa e la umilia merita voti in condotta elevati?», la consigliere regionale polesana Laura Cestari aggiunge: «Capisco che i ragazzi, da quell'11 ottobre, abbiano avviato un percorso di riflessione e che non si volesse pregiudicare il futuro scolastico di due quattordicenni, ma premiare addirittura con un 9 in condotta chi ha commesso un errore così grave, mi sembra assurdo: cancellare del tutto quanto accaduto non è educativo per loro, né per quei compagni che invece hanno sempre rispettato le regole».
Intanto il Codacons annuncia un esposto in Procura per accertare l'operato dell'istituto scolastico degli insegnanti che hanno assegnato i voti e minaccia un ricorso al Tar per impugnare la promozione degli alunni, al fine di ottenere l'annullamento degli atti adottati dalla scuola. «Quanto accaduto è inammissibile in un Paese civile - commenta il presidente Carlo Rienzi - gli studenti colpevoli di aggressioni e bullismo non solo non possono avere 9 in condotta, ma vanno bocciati senza se e senza ma».
 

Ultimo aggiornamento: 13:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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