Spari in classe durante la lezione, la prof non ritira la querela: «Nessuna scusa autentica»

Venerdì 3 Febbraio 2023
La professoressa Maria Cristina Finatti

ROVIGO - «Le scuse? Poco o nulla, qualche gesto singolo e isolato, ma niente di corale, autentico e veramente sentito: la professoressa Maria Cristina Finatti è molto delusa e rattristata dal fatto che nemmeno dopo l'incontro di Roma con il ministro Valditara, la situazione si sia sbloccata». L'avvocato Tosca Sambinello, che assiste insieme al collega Nicola Rubiero la docente di Scienze dell'Itis Viola che l'11 ottobre scorso è stata per due volte colpita con dei pallini, all'inizio e alla fine della lezione, il tutto filmato da un altro studente con un cellulare, realizzando un video che è stato diffuso su Whatsapp e poi divenuto virale.

Una vicenda salita alla ribalta delle cronache nazionali e di tutte le televisioni, ma che continua ad avere delle ombre.

SCARSI RISCONTRI
«Oltre alle scuse iniziali del ragazzo che ha sparato, è poi arrivata una e-mail di un ragazzino e del genitore, dei fiori da parte di un altro genitore con un biglietto di scuse e anche un messaggio da parte dei genitori di due ragazzi. Poi, una e-mail della dirigente scolastica che esprime a nome di tutta la scuola la convinta solidarietà nei confronti della docente Maria Cristina Finatti, alla quale va tributato il doveroso rispetto, confidando che questi biasimevoli atti non abbiano più a verificarsi. In questa stessa lettera parla poi di una silenziosa opera educativa della scuola e chiede il ritiro della querela. Ma non erano queste algide scuse quelle che intendeva la professoressa per ritirare la sua querela: in questo momento e di fronte a questa estemporaneità, mancanza di calore e vera vicinanza, non sembra affatto intenzionata a fare passi indietro. Quello che la conforta è la grande vicinanza che le è stata manifestata da tantissimi colleghi da ogni parte d'Italia. Anche per questo sembra intenzionata a non ritirare la querela, per il valore simbolico ed esemplare del proprio gesto, che può essere di sprone anche a colleghi che, invece, per timori vari, lasciano cadere nel nulla atti di bullismo e soprusi vari che subiscono».

IL NODO LITTIZZETTO
Nessuna novità anche per quanto riguarda, invece, lo scivolone di Luciana Littizzetto, che durante la trasmissione La bomba, su Radio Deejay ha detto: «Non è solo colpa dei ragazzi. è anche proprio colpa del professore, è l'empatia: se riesci a creare questa sensazione non ti sparano con la pistola ad aria compressa. Non credo che abbiano sparato a tutti i professori, hanno sparato a una sola professoressa, che poveretta avrà le sue grandissime difficoltà, ma questo ci deve far riflettere, perché probabilmente non è riuscita a entrare in sintonia con i ragazzi, scatenando questa aggressività». Parole che secondo i legali della professoressa potrebbero configurare l'ipotesi di reato di diffamazione, essendo lesive della sua reputazione. Tuttavia, spiega ancora l'avvocato Sambinello, «la professoressa non sembra al momento intenzionata a querelare la Littizzetto, anche per evitare ulteriori polveroni ed esposizione mediatica. Quello che gradirebbe, anche in questo caso, sarebbe un messaggio personale di conforto e vicinanza, e di scuse per una frase che l'ha in qualche modo toccata nel profondo, sia come persona che come insegnante».
 

Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 17:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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