Insegnante accoltellata, la prof di Rovigo impallinata in classe Maria Cristina Finatti: «Non diamola vinta a questi bulli»

Martedì 30 Maggio 2023 di Angela Pederiva
Insegnante accoltellata, la prof di Rovigo impallinata in classe Maria Cristina Finatti

Dall’11 ottobre 2022 sono trascorsi quasi otto mesi, ma ieri per Maria Cristina Finatti è stato come ripiombare nell’angoscia di quel giorno. «Quando ho letto la notizia di Abbiategrasso, sono rimasta bloccata: ho pensato solo che questa insegnante sarebbe potuta morire, come quella uccisa a coltellate in Germania a gennaio...», confida la professoressa dell’Itis Viola di Rovigo, colpita in aula dai pallini di gomma esplosi con una pistola ad aria compressa e ripresi con un filmato (IL FILMATO CHOC) diventato virale sui social. «Un grave episodio per cui abbiamo presentato querela, ma non abbiamo ancora notizie dalla Procura per i minorenni di Venezia sull’apertura di un fascicolo: forse il procedimento si è impantanato nelle note carenze di organico di quella sede», dichiara l’avvocato Nicola Rubiero, che assiste la docente di scienze insieme alla collega Tosca Sambinello.

Insegnanti aggrediti dagli alunni


Per l’esperienza vissuta, la professoressa Finatti potrebbe suggerire ad Elisabetta Condò di prepararsi a fare i conti con «la lentezza della giustizia, lo scorrere del tempo che mitiga la solidarietà della prima ora, la cattiveria di chi sostiene che siano solo invenzioni dei giornalisti».

Invece la 62enne preferisce mandare solo questo messaggio alla collega ferita: «Le direi di trasformare l’aggressione in qualcosa che le dà la forza e la voglia di reagire. Augurandole di rimettersi presto, spero proprio che la mia collega non smetta di insegnare e che anzi vada avanti».

Non bisogna darla vinta a questi bulli

Tre di quelli del caso polesano, identificati come coloro che materialmente effettuarono gli spari e il video, sono stati sospesi per cinque giorni, con l’obbligo di frequenza e l’affiancamento di psicologi. «Ma tutta la classe era stata al gioco – afferma la docente – per questo mi sarei aspettata le scuse da parte di tutti. Invece sono arrivate solo da alcuni, oltretutto tardive e generiche, probabilmente scritte da altri con il solo scopo di evitare le conseguenze disciplinari o giudiziarie». «Addirittura condizionate – aggiunge l’avvocato Rubiero – alla remissione della querela. Ma allora che scuse sono?». A quel punto la denuncia non è stata ritirata. «Sono contenta di non averlo fatto – riprende la prof – perché i responsabili devono rendersi conto di quello che hanno commesso. Non li ho più incontrati, o almeno penso, perché in realtà faccio fatica a riconoscerli: era l’inizio dell’anno scolastico, li ho visti poche volte. So che alcuni hanno preso una nota da un altro docente, perché continuavano a prendermi in giro. Purtroppo tanti ragazzi oggi sono così: difficili». 

I ragazzi e la "sindrome" da branco

Finatti precisa di non voler generalizzare e assicura di non aver perso l’entusiasmo: «Ho anche chiesto di fare il commissario all’esame di maturità, amo il mio lavoro e tengo alla preparazione degli studenti». Ma sono tempi complicati, racconta: «I ragazzi avrebbero bisogno di essere trattati uno a uno. Presi singolarmente, sono degli angeli. Ma quando sono insieme, si scatenano, è una cosa pazzesca. Come in un branco, si danno forza tra di loro: “Facciamo confusione, così la prof non spiega e non interroga”. Tenere la lezione è una faticaccia, anche il sequestro del cellulare diventa un’impresa».

Gli errori dei genitori

Per l’insegnante di Rovigo, la causa del problema è radicata in famiglia: «I genitori insistono molto sul voto, ma così puntano più sul risultato che sull’educazione, portando i loro figli ad essere pronti a tutto. Pur di conquistare la promozione facile e garantirsi le vacanze estive, ci sono ragazzi che cercano di percorrere la scorciatoia, senza rendersi conto che la vita è difficile e bisogna imparare a camminare in salita. Se poi ci mettiamo che vogliono anche apparire sui social, com’è successo con quelli del mio caso, allora è proprio dura...».

Video

Ultimo aggiornamento: 17:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci