Custodiva illegalmente uccelli selvatici: condannato a lavorare in casa di riposo. L'ira della Lav

Nell’edizione 2021 della sagra dei Osei di Sacile erano stati sequestrati 28 uccelli di specie selvatiche a un individuo che li deteneva

Mercoledì 27 Settembre 2023
Custodiva illegalmente uccelli selvatici: condannato a lavorare in casa di riposo. L'ira della Lav

SACILE - «È una grande ingiustizia quella che si è compiuta oggi nell’aula del Tribunale di Pordenone, purtroppo consentita in simili casi dal sistema giudiziario – afferma Massimo Vitturi, responsabile Lav, animali selvatici – non è tollerabile che l’imputato dopo qualche ora passata in una casa di riposo possa avere l’opportunità di vedere cancellati i reati di cui è accusato senza alcuna conseguenza sul piano civile e penale. Inoltre i 100 euro che dovrà versare al canile sono una cifra irrisoria, una frazione del valore di solo uno dei 28 uccelli che deteneva illegalmente se fossero stati venduti al mercato nero. Ci chiediamo quale effetto deterrente potrà mai avere un procedimento giudiziario che si conclude in questo modo, nei confronti di persone che si renderanno responsabili di reati simili a quelli dell’odierno imputato». Nell’edizione 2021 della sagra dei osei di Sacile, si legge nella nota della Lav, grazie all’intervento dei Carabinieri del Soarda, erano stati sequestrati 28 uccelli di specie selvatiche, a un individuo che li deteneva, perché molti risultavano dotati di anelli identificativi alterati, mentre altri ne erano del tutto sprovvisti. «Nonostante la richiesta Lav di ottenere la custodia degli uccelli sequestrati, l’autorizzazione al cambio di custodia giudiziale, arrivata dopo più di un anno dall’apertura del procedimento, ha comportato che l’associazione ricevesse solamente 8 animali perché gli altri, a detta dell’imputato, erano tutti fuggiti o morti».

Erano rimasti quindi solamente 5 cardellini, 2 fringuelli e una peppola che, dopo essere stati curati dal Cras Enpa di Trieste, lo scorso 8 agosto sono stati rimessi in libertà. «Una prima battuta di arresto della famigerata sagra dei osei di Sacile che da oramai 750 anni è il simbolo di tutte le sagre che consentono l’esposizione di centinaia di migliaia di animali rinchiusi a vita - l’accusa della Lav -, utilizzati e venduti come fossero oggetti commerciali, senza alcun rispetto per la loro vita e il loro desiderio di libertà».


MESSA ALLA PROVA
«L’imputato per i reati di ricettazione, detenzione abusiva di uccelli particolarmente protetti e detenzione di fringillidi in numero superiore a cinque, nonostante la lunga sequela di reati di cui si è macchiato - sottolinea la Lav -, ha ottenuto la messa alla prova dal Tribunale di Pordenone. Dovrà quindi versare l’irrisoria cifra di 100 euro a un canile della zona, a titolo di risarcimento per il danno procurato e prestare servizio per quattro ore la settimana in una casa di riposo per un periodo di un anno, al termine del quale vedrà estinti i reati commessi».


PRATICA DIFFUSA
La pratica della cattura illegale di uccelli selvatici è diffusissima, secondo la Lav. Per renderne legale la detenzione, gli uccelli vengono dotati di anelli metallici infilati sulle zampe, al fine di simulare la loro provenienza da allevamenti autorizzati. Ma gli anelli sono costruiti con un diametro sufficiente per essere infilati alle zampe dei pulcini appena nati, devono quindi essere prima allargati con le pinze per poter poi essere infilati alla zampa dell’uccello adulto e infine ristretti per riportarli al diametro corretto. È evidente che in questi passaggi, gli anelli possono mantenere traccia delle manomissioni subite, proprio come accaduto nel caso individuato dai Carabinieri alla Sagra dei osei di Sacile.


LA VITTORIA
«Nonostante la mancata condanna esemplare che avevamo chiesto per l’imputato, siamo comunque felici di avere ridato libertà agli uccelli sopravvissuti – conclude Vitturi -; una piccola vittoria che assume però un valore epocale perché per la prima volta è stata ridata dignità e vita ad animali tenuti in cattività ed esposti alla sagra dei osei di Sacile, una fiera che da 750 anni ripropone l’esibizione di decine di migliaia di animali tenuti in gabbia per le loro doti canore o destinati alla vendita». Nel 2020, a seguito delle critiche mosse nei confronti della sagra dei osei di Sacile, la Lav ricorda che era stata denunciata per diffamazione dalla Pro Sacile, ente organizzatore dell’evento. A gennaio 2023 il gip di Pordenone ha riconosciuto la piena legittimità delle affermazioni della LAV, facendo cadere ogni accusa per “infondatezza della notizia di reato”.

Ultimo aggiornamento: 07:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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