​Spariscono i fiori dalle tombe, i messaggi dei parenti ai ladri: «Vergognati, Dio ti vede»

Succede in via Cappuccini dove sono comparsi dei biglietti destinati ai ladri

Giovedì 14 Settembre 2023
Spariscono i fiori dalle tombe, i messaggi dei cari ai ladri: «Vergognati, Dio ti vede»

PORDENONE - Nel giro di due mesi per ben quattro volte ha visto sparire le piante sempreverdi che aveva portato sulla tomba dell’adorata moglie, che se n’è andata quattro anni fa, nel cimitero di via Cappuccini. E al dolore si è aggiunta la rabbia per Bruno, 87 anni, ex operaio in pensione, residente a Borgomeduna, che ormai esce di casa soltanto per andare a trovare la compagna di una vita. 


«È una cosa vergognosa – ha detto l’anziano all’Adoc, al quale si è rivolto per cercare conforto – perché mi era già successo altre volte di trovare la tomba vuota, ma quattro volte in due mesi mi sembra davvero troppo. Le piante che compero sono quelle che piacevano a mia moglie, un po’ grandicelle, è vero, e anche abbastanza costose per le mie possibilità, di più di 20 euro l’una, ma non posso fare a meno di cercare di accontentarla. Non voglio metterle i fiori di plastica. Mi chiedo se non sarebbe possibile videosorvegliare il cimitero, perché mi risulta che i furti di fiori siano all’ordine del giorno.

Certo chi entra con i fiori non desta sospetti, ma chi esce con le piante sì». 


L’87enne non è la sola vittima dei furti seriali di fiori, che non colpiscono soltanto in prossimità del giorno dei morti. Tant’è che capita spesso di leggere minacce contro i ladri scritte su biglietti attaccati con il nastro adesivo sulle lapidi o infilati tra i fiori, del tipo «lasciami qui… Dio ti vede», oppure più perentori come quello scritto da una mamma: «Se ti piacciono tanto i fiori di mio figlio, prenditi anche il suo posto. E con immenso piacere sarò io a portarteli. Vergognati». 


I messaggi anti-furto, però, non sembrano sortire alcun effetto. E l’Adoc, da sempre vicina alle esigenze dei consumatori e dei più deboli, in questo caso, non può che girare l’appello di Bruno, uno dei tanti pordenonesi che subiscono le razzie sulle tombe dei propri cari, all’amministrazione comunale, affinché cerchi di risolvere il problema.

Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 09:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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