Padova. Figli di due mamme, la giunta Giordani è compatta: «Orgogliosi di combattere con il sindaco, è una battaglia di civiltà»

Gli assessori fanno squadra sul tema della registrazione di bimbi nati dall'unione di due donne

Giovedì 22 Giugno 2023 di Mauro Giacon
La giunta all'ultimo Pride

PADOVA - La posizione del sindaco Giordani sulla registrazione di bambini nati dall’unione di due donne trova la sua Giunta compatta nel sostenerlo. E non solo: l’altra sera dallo stadio Euganeo per due volte Marco Mengoni ha dichiarato come la pensa: «Una cosa dovrebbe essere proibita: decidere su che cos’è una famiglia e sui bambini che nascono liberi e innocenti».

Gli assessori

L’assessora ai diritti umani: «Fin dal 2017 ho condiviso con il sindaco la scelta di compilare gli atti di nascita con le due mamme perchè è chiaro che se la società cambia e la legge è in ritardo, noi enti locali, che abbiamo a che fare con la vita quotidiana delle persone, dobbiamo porre il tema e intanto pensare al bene delle persone che vivono nei nostri territori.

Riconoscere che oggi le famiglie omoaffettive fanno parte del nostro tessuto sociale, che i bambini e le bambine di queste famiglie ci sono e devono avere gli stessi diritti di qualsiasi altro bambino e bambina, che privare di un genitore un bambino o una bambina ha delle conseguenze che riguardano la sua identità e la sua vita è qualcosa su cui abbiamo ragionato ed agito in questi anni in perfetta sintonia».

L’assessore alla Mobilità: «Quanto sta accadendo dimostra che la realtà in cui viviamo quotidianamente, fatta di persone e di vite, è più avanzata delle leggi. Un sindaco, un amministratore, soprattutto quando esiste un vuoto normativo deve sempre agire tenendo saldi i principi della nostra costituzione e nell’esclusivo interesse dei cittadini e delle cittadine. Giordani lo ha fatto dimostrando che a Padova non c’è spazio per nessun tipo di discriminazione».

L’assessore allo sport: «L’interesse dei bambini non può trovare ostacoli, di nessun genere; so perfettamente che il sindaco ha agito nel loro esclusivo interesse, senza alcuna ideologia politica ed è per questo motivo che sono e sarò sempre al suo fianco».

L’assessora alle politiche educative: «In presenza di un vuoto normativo che ancora permane, credo che la cosa necessaria e prioritaria sia quella di garantire ai figli di queste coppie la serenità per il futuro evitando di considerarli bambini e bambine con diritti limitati. L’articolo 2 della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia è chiaro in materia e occorre legiferare tenendo conto dei diritti dei più deboli».

Battaglia di civiltà

L’assessore ai Lavori Pubblici: «Sono con il sindaco al fianco delle famiglie omogenitoriali, e in difesa dei diritti dei bambini figli di due mamme e delle loro famiglie. Con questo atto il nostro Paese fa un enorme passo indietro costringendo bambini a perdere formalmente un genitore, alcuni un fratello, e a cambiare cognome, quindi identità. Siamo di fronte ad una legge, che non difende nessun diritto e che è più arretrata della realtà che quotidianamente viviamo con i nostri amici, colleghi e con i nostri figli. Padova terrà sempre alta la bandiera dell’uguaglianza, contro ogni discriminazione».

L’assessora al Sociale. «Lo ribadiamo con forza: a Padova crediamo che, dove c’è amore, c’è anche famiglia. Noi siamo dalla parte delle famiglie arcobaleno e dei diritti dei bambini».

L’assessora alla Salute: «La registrazione degli atti di nascita di figli di coppie omogenitoriali, finalizzata a garantire loro gli stessi diritti degli altri é espressione di civiltà e umanità. É un tema di diritto naturale, di quelle norme non scritte che “né ora né ieri, ma sempre vivono e nessuno sa da quando apparvero” (Antigone v. 457). Sono orgogliosa della fermezza con cui il nostro sindaco ha scelto di porre davanti a tutto l’interesse di quei bambini».

L’assessore alla Cultura: «Quanto sta facendo la nostra amministrazione è per me motivo di orgoglio, un atto degno di una grande città che guarda oltre».

L’assessore al Commercio: «Quella del sindaco è una battaglia di civiltà che stimola la politica nazionale e il parlamento a intervenire su un vuoto normativo che pesa sulla vita di bambine e bambini che devono potersi sentire al pari di tutti gli altri».

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Ultimo aggiornamento: 17:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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