di Lucia Russo
PADOVA - «Una cosa dovrebbe essere proibita, poter decidere cos'è una famiglia e decidere sui bambini». Così Marco Mengoni ha esordito ieri sera, 20 giugno, davanti a 30mila persone allo Stadio Euganeo nell'intro della canzone "Proibito". Un momento politico arrivato a metà concerto, un discorso forte e chiaro dedicato alle famiglie arcobaleno di Padova che in questi giorni hanno visto la loro genitorialità contestata della Procura. Il prossimo 14 novembre, il Tribunale civile dovrà decidere se rettificare o meno l'atto di nascita di una bambina di quasi sei anni, figlia biologica di una donna registrata all'anagrafe anche con il cognome della compagna come altro genitore. Alla fine della prima strofa di Proibito, Mengoni ha aggiunto: «Spero che ognuno di voi trovi l'amore e la felicità che si merita, spero riusciate ad essere felici sempre per godere di ogni momento di questa vita».
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