Figlia di due mamme, il sindaco blocca la trascrizione: «Il ministero chiarisca la questione in modo definitivo»

Mercoledì 21 Giugno 2023 di Eleonora Scarton
Le famiglie arcobaleno chiedono tutela

BELLUNO - Due mamme chiedono di poter trascrivere in Comune a Belluno l'atto di nascita della loro bambina, venuta alla luce a Vienna, come figlia di entrambe: Palazzo Rosso dice di no. «Abbiamo avanzato richiesta al ministero degli interni in modo da chiarire, si spera in modo definitivo, quale strada percorrere», afferma il sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin. È il terzo caso di richiesta di iscrizione in Comune di figli di coppie omogenitoriali in provincia: il primo fu quello di due mamme nell'allora Comune di Mel, che trascrisse l'atto, il secondo fu a Belluno, con l'allora sindaco Massaro che fece altrettanto (in entrambi i casi l'atto venne poi impugnato dalla procura).

IL CASO
L'ultimo caso risale ai mesi scorsi quando una coppia di donne, una originaria del Bellunese e l'altra di Vienna (Austria) bussa alla porta del Comune di Belluno chiedendo di poter registrare l'atto di nascita della loro bambina, concepita e nata a Vienna.

Un atto in cui viene riportato che entrambe le donne sono i genitori della piccola, anche se solo una di esse ha il legame biologico con la bambina avendola data alla luce. Gli uffici non sapevano dare una risposta e la coppia si è rivolta direttamente al primo cittadino. Il sindaco Oscar De Pellegrin qualche giorno fa ha comunicato che non trascriverà l'atto di nascita. Almeno per il momento.

IL QUADRO NORMATIVO
Come si legge nella lettera inviata alla famiglia, «L'incertezza sulla possibilità di trascrivere gli atti di nascita formatisi all'estero relativi a bambine e bambini nati da coppie omogenitoriali sta mettendo in difficoltà gli uffici di stato civile dei Comuni italiani» e il sindaco ricorda che «la registrazione non deve, ne può, dipendere da scelte politiche, ma deve essere un atto amministrativo fondato sul diritto». A fronte di ciò, «e anche in assenza di informazioni in nostro possesso sull'esito delle udienze di Milano, ho dato incarico agli uffici di avanzare un quesito al Ministero degli Interni», aggiunge il primo cittadino.

IL PRECEDENTE
L'allora sindaco Jacopo Massaro, alla fine del suo mandato, si è trovato di fronte a un caso simile. In quell'occasione Massaro procedette all'iscrizione del bimbo di due mamme. Lo rifarebbe? «Sì, lo rifarei - risponde sicuro -. E non perché sono disubbidiente ma perché semplicemente ho applicato quello che è il principio principe, ossia garantire l'interesse del bambino che, a mio avviso, in una situazione come questa, era chiaro». Massaro però ci tiene a fare una premessa: «Il dibattito che c'è intorno a questo tema è inevitabilmente grande, e ritengo sia meno facile di quello che sembra. Al momento non esiste un vero divieto alla registrazione, ma una serie di norme che si incrociano tra loro e questo permette di avere delle opinioni anche discordanti tra loro». Detto questo, Massaro spiega due cose. La prima è che «per me, ed è per questo che quando ero sindaco ho deciso di fare l'iscrizione nel registro, l'aspetto principale è l'interesse dei figli. Quando mi si presentano due persone che concordano sul fatto che loro sono i genitori di questo bambino e che affermano di essere una famiglia, per quanto mi riguarda per me è un sì». Il secondo aspetto invece riguarda il tema del cosiddetto utero in affitto. «Su questo comprendo che occorra maggior attenzione - dice Massaro - in quanto ci possono essere anche aspetti di mercificazione del corpo di un soggetto debole che magari per soldi decide di farlo. È chiaro quindi che è un tema molto più complicato». Sulla scelta dell'attuale sindaco De Pellegrin, Massaro afferma che «la situazione attuale è spiacevole. Credo che un sindaco debba fare l'interesse del bambino. Poi si possono fare tutti gli altri ragionamenti a cascata, ma bisogna partire sempre da quello che è il bene del bambino».

      

Ultimo aggiornamento: 10:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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