BELLUNO - "No" del Consiglio alla registrazione dei figli di coppie omogenitoriali, mentre a Belluno una coppia di donne la sta chiedendo da circa 8 mesi. Una delle due, mamma biologica, è bellunese, mentre la compagna è austriaca.
LO STOP
La mozione non è passata, la maggioranza infatti ha concentrato i suoi interventi sull'inopportunità della maternità surrogata e dell'utero in affitto. Hanno preso la parola Valentina Dalla Cort e Sandra Mella, rispettivamente di FdI e Noi con Oscar. «Non era quello il tema - specifica Ilenia Bavasso il giorno dopo -. Si discuteva sulla trascrizione dei figli».
SINDACO PACIERE
Il sindaco Oscar De Pellegrin, placando i toni che si sono accesi nel dibattito, ha spiegato che non se la sente di trascrivere «i nomi di entrambi i genitori perché è un atto illegittimo». Il consigliere Francesco Rasera Berna ha replicato che c'è un vuoto legislativo, quindi non si parla di illegittimità. «La trascrizione di un atto estero nei registri italiani non è vietata - sottolinea Bavasso -. Ci sono mamme che hanno contattato gli uffici comunali che le hanno dirottate al sindaco, che non ha mai risposto».
È emerso dall'ex sindaco Massaro che la procura ha impugnato un ricorso per una trascrizione che aveva fatto nel corso del suo mandato. A Mel due donne sono state registrate. In Alpago altre sono in attesa della trascrizione.
L'ASTENSIONE
Nella maggioranza chi è più vicino al pensiero liberale ha preferito astenersi. «Il nucleo della questione non era la liceità o meno di determinate pratiche di procreazione: la nostra richiesta - specifica Bavasso -era prendere consapevolezza di una situazione di fatto, la nascita di questi bambini, riconosciuta in quasi tutta Europa, e di realizzare che si tratta di tutelare il diritto dei genitori ad avere un figlio, quanto il diritto di questo figlio ad avere entrambi i genitori».