Padova. Si dimettono 5 autisti di bus a pochi giorni dall'inizio della scuola: è allarme disservizi

I sindacati di base, Adl, Cobas lavoro privato, Sgb e Cub trasporti, intanto hanno indetto uno sciopero di 24 ore per il 18 settembre

Lunedì 28 Agosto 2023 di Luisa Morbiato
Mancano autisti

PADOVA - Si avvicina il 13 settembre, data di inizio del nuovo anno scolastico, ed aumentano i timori dei dipendenti di Busitalia per il regolare svolgimento del servizio. Nei giorni scorsi infatti è diminuito ancora il numero degli autisti: sono 5 quelli che si sono dimessi per passare ad altre aziende di trasporto pubblico o ad altre occupazioni.

L'emorragia di personale quindi non si ferma e, secondo quanto affermano i sindacati, un'altra decina di lavoratori avrebbero già inoltrato domanda per trasferirsi in altre aziende. Anche se, in realtà, sarebbero una quarantina quelli ormai insofferenti alla permanenza in Busitalia, a causa degli stipendi inadeguati e dei turni di lavoro massacranti.

Indetto lo sciopero

I nuovi arrivi previsti invece non sembrano sufficienti a coprire la carenza di organico, nei primi giorni di settembre alcuni degli aspiranti autisti che hanno frequentato l'Academy, organizzata da Busitalia per prepararli ad entrare in azienda, sosterranno la prova e se la supereranno passeranno a guidare gli autobus. I sindacati di base, Adl, Cobas lavoro privato, Sgb e Cub trasporti, intanto hanno indetto uno sciopero di 24 ore per il 18 settembre prossimo. Una decisione assunta dopo che i mesi di trattative e altre azioni poste in essere, come ad esempio lo sciopero delle ore straordinarie, hanno portato ad un nulla di fatto. L'astensione dal lavoro, a sostegno dell'aumento di 300 euro dello stipendio e dell'adeguamento della tutela della sicurezza sul lavoro, arriva nel momento della ripresa delle scuole quando il servizio dovrebbe essere a pieno regime. «Auspichiamo che il rientro sia meno traumatico di quello degli anni scorsi ma purtroppo siamo sotto organico e la preoccupazione è davvero forte. Se la situazione non cambia, sarà difficile fornire l'adeguato servizio a studenti, lavoratori e utenti in generale - ha commentato Davide Parpaiola, Adl Cobas - le problematiche sono le stesse da anni e non vengono risolte: dagli stipendi sensibilmente più bassi a parità di mansioni rispetto a quelli di aziende di trasporto locale anche vicine a noi, ai turni che tengono i dipendenti fuori casa anche fino a 12 ore per svolgere il normale servizio fino all'organizzazione del lavoro».

La proposta

Nei giorni scorsi il vicepresidente della Provincia Vincenzo Gottardo, ha lanciato l'idea di separare il servizio di trasporto urbano da quello extraurbano. Idea che Adl Cobas accoglie con favore. «Si tratta di due impieghi del trasporto diversi e, di fatto suddividere l'urbano dall'extraurbano creerebbe meno disagi a dipendenti e anche agli utenti. Avere due rami del trasporto distinti darebbe vita ad una turnazione più equa, attualmente gli autisti vengono spostati da un servizio all'altro creando confusione e disagio nello svolgere il lavoro. Il servizio extraurbano infatti si svolge su fasce orarie, ossia in prevalenza quando i pendolari arrivano in città e quando tornano ai loro Comuni di residenza - ha spiegato il sindacalista - le fermate sono distanziate. In città invece le tratte hanno fermate ravvicinate ed, in pratica, si lavora su tutto l'orario di servizio anche se ci sono i momenti di punta». Una soluzione, come ha precisato Parpaiola che come sindacato proponiamo da anni e che potrebbe migliorare il servizio. Infine rimane aperto il capitolo sicurezza, dopo l'ultimo episodio di venerdì scorso che ha visto un autista pesantemente insultato e fatto oggetto di sputi solo per aver richiesto a due giovani di esibire il biglietto. 

Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 08:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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