PADOVA - Busitalia contrasta la carenza cronica di autisti rivolgendosi anche ai richiedenti asilo. L’annuncio è stato dato dai vertici della società, che hanno potenziato i corsi di formazione puntando anche su un gruppo di migranti. La novità rientra nel progetto “Academy”, dedicato alla formazione di nuovi autisti, con l’avvio di una nuova classe di futuri conducenti. Le 6 persone sono state selezionate fra i richiedenti asilo politico in Italia in collaborazione con la Fondazione Don Mario Operti.
IL QUADRO
Il progetto dell’Academy che ha preso il via il primo marzo scorso con l’assunzione dei primi 32 i futuri autisti che stanno terminando il loro percorso formativo, ora si amplia di una ulteriore classe. «L’iniziativa - fa sapere Busitalia - risponde contemporaneamente a esigenze organizzative e al perseguimento degli obiettivi di inclusione e solidarietà che fanno parte integrante della cultura d’impresa di tutte le società del Gruppo Ferrovie». Nuove assunzioni che si aggiungono alle oltre 138 dell’ultimo biennio, di queste 53 nell’anno in corso, tutte condotte all’interno di un mercato del lavoro contrassegnato, in ambito sia nazionale sia internazionale, da una carenza strutturale stimata a livello mondiale in mezzo milione di autisti.
GLI OBIETTIVI
Busitalia offrirà ai nuovi autisti, con il supporto del Consorzio Autoscuole Padovane, un percorso di formazione per acquisire le abilitazioni alla guida dei bus e le conoscenze e competenze necessarie per favorire il loro pieno inserimento professionale. L’Academy avviata già lo scorso anno è lo strumento attraverso il quale l’azienda cerca di far fronte alla carenza di autisti. Il servizio di trasporto è stato rimodulato più di una volta. Solo nell’ultimo mese sono 13 i dipendenti che hanno lasciato Busitalia: alcuni perché è sopraggiunta l’età della pensione, altri hanno optato per il trasferimento ad altre aziende di trasporto pubblico come l’ Actv che opera nel veneziano. I sindacati da tempo denunciano un’emorragia di lavoratori, come spiegano, dovuta «alle condizioni di lavoro divenute insostenibili e turni che li costringono a rimanere fuori casa per guidare le circa 6,30 previste». Le buste paga di Busitalia, a parità di mansione, rispetto ad altre aziende risultano più basse anche di 300 euro.