Busitalia, novità per i trasporti pubblici: riduzione delle corse, ma nuovi autobus elettrici

Ieri il confronto tra Giordani, Gottardo e Colella, ma le decisioni sul contratto restano congelate

Giovedì 27 Luglio 2023 di Gabriele Pipia
Busitalia, novità per i trasporti pubblici: riduzione delle corse, ma nuovi bus elettrici

PADOVA - Per prendere le decisioni più importanti Comune e Provincia aspetteranno settembre, ma intanto il dialogo si intensifica e la trattativa entra nel vivo. Ieri mattina alla torre della Stanga è andato in scena il primo incontro dopo la richiesta ufficiale di Busitalia: modificare il contratto nel tentativo di migliorare una situazione economica che vede un passivo a bilancio di quasi 12 milioni. Al tavolo erano seduti il sindaco-presidente Sergio Giordani, il vicepresidente della Provincia Vincenzo Gottardo, l'ad di Busitalia Gino Colella, il dg del Comune Lorenzo Minganti e i tecnici interessati.

Busitalia, parco vetture

Nessuna risposta ufficiale alle richieste di Busitalia: Comune e Provincia hanno avviato una due diligence che terminerà a settembre e solo con un quadro chiaro dei conti Giordani e i suoi collaboratori decideranno che azioni intraprendere. Si è parlato però di varie questioni. Anzitutto si è discusso di come gestire i 10 milioni di euro di fondi Pnrr che il Comune di Padova riceverà e girerà a Busitalia per l'acquisto di almeno 16 nuovi bus elettrici e delle colonnine di ricarica. «Le risorse saranno immediatamente messe a disposizione di Busitalia, al fine di consentire l'avvio in tempi brevi del processo di gara e rispettare così le rigide scadenze fissate dal Pnrr» fa sapere la Provincia.

È stata poi raggiunta un'intesa «per utilizzare la flessibilità del 5% nell'erogazione del servizio»

Busitalia garantisce in tutto il Padovano una media di 6.400 corse al giorno ma tante viaggiano semivuote, soprattutto in alcune zone della provincia nella fascia pomeridiana e serale. Per questo la società punta a riorganizzare il servizio e intanto ha chiesto di recepire quanto già stabilito dalla Regione Veneto: la possibilità di ottenere il 100% del contributo da parte di Comune e Provincia anche a fronte di una riduzione del 5% dei chilometri percorsi rispetto a quelli inizialmente previsti. Una riduzione calcolata sul numero di corse inizialmente previste e non su quelle effettivamente fatte, che sono già ora in misura leggermente minore. Nel Padovano non ci sarebbe quindi il rischio di un ulteriore taglio del 5% delle corse, ma Busitalia ha comunque ottenuto la garanzia che continuerà a ricevere gli stessi soldi pattuiti inizialmente. «Nessuna ricaduta negativa sul servizio agli utenti» assicura l'assessore comunale Ragona. Le parti hanno poi concordato di adeguare l'annualità dei contratti al calendario solare (31 dicembre-31 dicembre) anziché da settembre a settembre come avveniva in precedenza, per migliorare la gestione dei rapporti burocratici con gli altri enti.

Mentre nella sede della Provincia si discuteva, otto comitati cittadini stilavano una nota ufficiale per contestare aspramente il sistema del trasporto pubblico locale.

Sono Friday For Future, Laboratorio Pontevigodarzere, No Quarta Linea Inceneritore, Padova Nord, Palestro 30 e Lode, Prandina Parco della Città, Stanga e Zero Pfas Padova. Le critiche sono rivolte all'aumento delle tariffe di bus e tram scattato a giugno e al «continuo e progressivo peggioramento del servizio pubblico con corse saltate, cancellazioni definitive, il non rispetto degli orari, mancanza di autisti e mezzi vecchi inquinanti e non rinnovati, il tutto in totale contrasto con il contratto di servizio sottoscritto». Focus sul bilancio in rosso di Busitalia: «Caro benzina, pandemia e aumento dei costi sono tutti fattori registrati anche dalle altre aziende di trasporto che hanno chiuso i bilanci in attivo». Contestata la «scelta sbagliata della passata amministrazione Giordani di diminuire le quote societarie in Busitalia». La soluzione? «Finanziare il servizio con gli introiti derivanti dalle soste a pagamento». E poi la chiosa: «I bassi salari sono la causa dei continui licenziamenti di autisti». I fronti aperti sono tanti e sempre più caldi. 

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