Inciampa e cade per 50 metri tra le rocce: escursionista veneziana muore alle Cascate di Fanes

Sabato 8 Luglio 2023 di Marco Dibona
Patrizia Vianello

CORTINA D'AMPEZZO (BELLUNO) - Tragedia ieri sulle Dolomiti ampezzane. La veneziana Patrizia Vianello è morta nella forra del rio Fanes, a Cortina d'Ampezzo, precipitata dal percorso panoramico che conduce alle spettacolari cascate.

L'incidente è avvenuto ieri, pochi minuti dopo mezzogiorno. La donna, nata nel 1958, stava camminando con una comitiva di altri escursionisti, quando è inciampata, o scivolata, lungo le serpentine del sentiero che scende ripido, verso il corso d'acqua, sotto il salto della cascata molto conosciuta e frequentata, una delle attrazioni del Parco naturale regionale delle Dolomiti d'Ampezzo. È facilmente raggiungibile, dall'ufficio informazioni dell'area protetta, accanto al torrente Felizon, prima con una strada asfaltata, sino a Pian de Loa, poi con un agevole sentiero nel bosco. Si arriva a un belvedere, una balconata sulla cascata, e da lì il percorso richiede maggiore attenzione nell'incedere.


Messo male il piede, la donna è ruzzolata lungo l'erta ghiaiosa e le rocce, per finire nell'alveo del torrente, una cinquantina di metri più in basso. I compagni di gita hanno subito dato l'allarme, è intervenuto l'elicottero del Suem 118, giunto dalla base di Pieve di Cadore, con un tecnico di elisoccorso e i sanitari, ma la donna era già morta. Il decesso ha richiesto l'intervento dei militari del soccorso Sagf, della compagnia di Cortina della Guardia di finanza, come agenti di polizia giudiziaria. Il corpo è stato recuperato e portato dall'eliambulanza sino alla pista del vecchio aeroporto di Fiames, a breve distanza dal rio Fanes, dove attendevano il carro funebre e volontari del soccorso alpino civile Cnsas della stazione di Cortina, pronti a supportare le operazioni, se fosse stato necessario. I finanzieri del Sagf, nel pomeriggio, hanno sentito due persone, informate dei fatti, per chiarire la dinamica dell'incidente, che ha causato la morte della donna.


IL PRECEDENTE
Non è la prima volta che in quella zona si verifica un incidente mortale. Il 14 agosto 2020 cadde nel Fanes e scomparve Alfonso Maria Lostia. Alcuni testimoni lo avevano visto precipitare dalla cengia di roccia del sentiero attrezzato Giovanni Barbara, dove c'è un cavo d'acciaio per assicurarsi, lungo il percorso che passa sotto la cascata: un itinerario frequentato ogni anno da migliaia di persone, che continua proprio lungo le serpentine, il punto che ieri è stato fatale a Patrizia Vianello. Alfonso Maria Lostia per una settimana rimase ancorato in qualche modo nella pozza scavata dalla cascata, di una decina di metri, profonda otto. I sommozzatori dei vigili del fuoco riuscirono ad intervenire solo quando venne realizzato un dissuasore di acciaio, una sorta di enorme imbuto, da collocare sotto la cascata, per smorzare l'impeto dell'acqua e deviarla.


LA VITTIMA
Patrizia Vianello, ex insegnante a Mestre, viveva a Carpenedo, un popoloso quartiere mestrino dove il senso di comunità è ancora forte. La sua famiglia è in vacanza quando si è verificato il fatale incidente in montagna e per questo, nessuno si è recato ancora all'obitorio per il triste rito del riconoscimento del corpo. La donna, appassionata di montagna, era iscritta alla sezione triveneta dell'associazione Trekking Italia che ha sede proprio in città. E si era iscritta all'escursione guidata "Sentiero delle cascate e dei canyon", un percorso nella val di Fanes altamente suggestivo, ma non considerato difficile, eccezione fatta per due tratti attrezzati con fune, che nel percorso organizzato per ieri non erano previsti per agevolare una partecipazione ampia. Il ritrovo era stato fissato alle 10 nel parcheggio dell'hotel Fiames, da dove sarebbe partito il trekking.
Dalla sede dell'associazione sono costernati per come possa essere accaduto un incidente fatale in un percorso effettuato così tante volte. Tanti escursionisti ci portano anche i loro figli, con le dovute precauzioni.
Non essendoci parenti in questo momento a Mestre, difficile conoscere con maggior precisione chi fosse la vittima e cosa facesse nella vita.

Ultimo aggiornamento: 9 Luglio, 10:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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