SANTO STEFANO - Sui lavori all'interno della galleria Comelico, Anas non retrocede di un millimetro.
LA VIA ALTERNATIVA
Dall'altra parte, comunque, Anas conferma la disponibilità ad intervenire, in un sistema collaborativo, lungo la vecchia strada dla val nei termini già rappresentati nelle riunioni del tavolo tecnico. In una fase in cui ai silenzi si alternato dichiarazioni, a volte contrastanti o enigmatiche, stavolta sembrano non esserci dubbi. Il tono di Anas, del resto, sembra deciso e risoluto. Intanto i tecnici, incaricati dall'Unione montana, di predisporre il progetto preliminare di recupero della vecchia arteria procedono con i sopralluoghi. Ma il mercato delle materie prime, con il rincaro del 30-40 per cento, non aiuta a sperare in una soluzione positiva della vertenza. I soldi necessari, che tra dicembre e gennaio sembravano a porta di mano, sembrano più lontani e al rialzo, interessando ogni settore di tutto lo Stivale. Trovare la quadra economica, nei palazzi romani, sta diventando sempre più difficile. I Comuni del Comelico, più quelli di Auronzo e Sappada, nel frattempo, hanno cominciato ad approvare lo schema di convenzione con la Provincia di Belluno per coprire la fase progettuale dello studio di fattibilità dei lavori di manutenzione straordinaria alla strada dla val. Tra i primi: San Pietro e Santo Stefano. «Al momento affermano le due amministrazioni comunali non esiste una reale viabilità alternativa, non potendo considerarsi tale la strada provinciale 532 del passo Sant'Antonio, assolutamente inidonea con particolare riferimento al traffico pesante. La vecchia strada dla val potrebbe rappresentare un'utile alternativa, previ gli indispensabili lavori di manutenzione straordinaria».
LO STUDIO DI FATTIBILITÀ
Sullo stesso tratto di strada, l'Unione montana aveva già avviato, in precedenza, uno studio di fattibilità, per la realizzazione di una pista ciclabile e per eventuali emergenze. Esso va ora integrato e completato. La sistemazione e l'adeguamento della strada dla val sono ritenuti assolutamente strategici e prioritari dalla Provincia e dagli altri enti. Per una prima copertura dei costi del progetto preliminare, Palazzo Piloni pone sul piatto 20mila euro, mentre l'Um e i sette Comuni 5mila euro ciascuno. Nel frattempo è stata presentata anche una richiesta per ottenere i 60mila euro per la progettazione dai fondi dei Comuni di confine alla voce miglioramenti dei servizi territoriali comprensoriali. A questo punto ciò significa che i Comuni, Um e Provincia potrebbero risparmiare oppure che il costo del piano progettuale raddoppia.