SANTO STEFANO (BELLUNO) - Transito consentito ad un massimo di quaranta mezzi lungo la galleria Comelico. Essi raddoppiano se si considerano entrambi i sensi di marcia.
LA SCELTA
La motivazione non lascia alcun dubbio, tanto da apparire come il primo atto ufficiale del maxi cantiere, ormai dietro l’angolo, all’interno e all’esterno del tunnel. «All’interno della galleria Comelico, lungo la strada statale 52 Carnica – scrive il responsabile della struttura territoriale di Anas, Mario Liberatore – è necessario adottare provvedimenti per aumentare la sicurezza del traffico, anche in relazione all’imminente avvio dei lavori di manutenzione programmata dell’opera. Per questo si è valutata la necessità, oltre a modificare i limiti di velocità attuali, di prescrivere l’adozione di un distanziamento minimo tra i veicoli in transito». Confermato il limite di velocità a cinquanta chilometri orari. Un provvedimento varato a metà del dicembre del 2012, da Anas, costretta allora quasi a dimezzare il limite della velocità, portandolo dai consueti ottanta chilometri orari ai cinquanta. Esso si era reso necessario per garantire un miglior livello di sicurezza della circolazione stradale, lungo entrambi i sensi di marcia, da e per Santo Stefano, in direzione del Centro Cadore e faceva chiaro riferimento alle verifiche effettuate all’interno del tunnel, in particolare tra i chilometri 82+100 e 83+300, dove, in tratti saltuari, risultavano parzialmente compromesse le condotte di scarico delle acque meteoriche.
IL LIMITE
Un limite provvisorio, che sta resistendo da oltre un decennio. Nell’ordinanza in vigore da oggi si ribadisce il divieto di sorpasso e si evidenzia che essa sostituisce quella precedente del 2012. Medesimo discorso vale per le rampe di ingresso e di uscita dello svincolo di Tarlisse: vengono confermati il limite di trenta chilometri orari e il divieto di sorpasso. L’intera ordinanza, ovviamente, interessa tutti gli utenti. In tutti i casi non si indica la durata, presumibilmente coincidente con la chiusura del maxicantiere, alle porte e la cui durata sarà, come minimo, di tre anni. Nel tardo pomeriggio di ieri la nuova segnaletica verticale era ancora oscurata dalla copertura in nylon nera. La misura è giunta, l’altro ieri, sul tavolo di una lunga e dettagliata lista di enti, ad indicare l’avvio delle grandi manovre propedeutiche ai lavori veri e propri: Aci, Ulss n.1 Dolomiti, Dolomitibus, Veneto Strade, ventiquattro Comuni, dai bellunesi da Ponte nelle Alpi in su, a quelli di Sesto, Dobbiaco e Sappada, comando provinciale dei carabinieri, sezione di polizia stradale di Belluno, compartimento di quest’ultima di Bolzano, prefettura, protezione civile, Regione Veneto, segreteria regionale infrastrutture di Venezia, ministero dei trasporti, motorizzazione civile, ufficio trasporti eccezionali, responsabili della sala operativa compartimentale della struttura territoriale e referenti Anas di varie zone della provincia.