Galleria Comelico chiusa per tre anni, sindaci compatti al prefetto di Belluno: «Servono risarcimenti»

Domenica 19 Novembre 2023 di Yvonne Toscani
La galleria Comelico, destinata a essere chiusa per quasi tre anni dalla prossima primavera

SANTO STEFANO - Soldi in cambio del maxicantiere, che in primavera aprirà i battenti all’interno della galleria Comelico, lungo la strada statale 52 Carnica. Con questa decisione, ampiamente e collegialmente condivisa nel vertice dell’altra sera, nella sede storica dell’Unione montana, il presidente Giancarlo Ianese è pronto a scendere a Belluno, in prefettura. Il prefetto, Mariano Savastano, che da due anni sta seguendo l’evolversi della situazione, convocando le varie parti a Palazzo dei Rettori, stava attendendo che il territorio calasse sul tavolo le sue carte, per fissare, a breve, il nuovo incontro, inizialmente previsto prima della fine di agosto.

Il vertice di venerdì sera si è tenuto alla presenza delle amministrazioni comunali comeliane, di quella sappadina, del Comitato Galleria Comelico Bis, presieduto da Alfredo Comis, e dell’ingegner Giulio Ghezzi, uno dei massimi esperti di gallerie, che ha analizzato il megaprogetto di manutenzione straordinaria del traforo. 

LA COMPENSAZIONE
«Il presidente dell’Unione montana – spiega Alfredo Comis, accompagnato all’incontro da Giuseppe De Martin Modolado – porterà al prefetto la richiesta del territorio di disporre di ristori e compensazioni». Due “indennità” di carattere completamente diverso. I primi vengono previsti a fronte di un danno economico, sotto varie forme, come la defiscalizzazione o il blocco delle tasse, e vanno concordati direttamente con Giancarlo Giorgetti, cioè il ministro dell’Economia e delle finanze. È quanto accade e si è visto, per esempio, in caso di terremoto. I secondi sono, in concreto, opere pubbliche realizzate come risarcimento, dal palasport alla piscina, dai marciapiedi alla pista ciclabile, analogamente a quanto sta avvenendo per Pieve di Cadore e la variante di Tai. Per il comprensorio comeliano potrebbe tradursi anche nel recupero della vecchia Strada dla Val. «Di situazioni simili e precedenti ne abbiamo a bizzeffe – continua il presidente di Cgcb –. Ovunque passi un’infrastruttura rilevante, dalla Tav alla Pedemontana, tutti i Comuni hanno avuto qualcosa». 

LA TRATTATIVA
La partita dei ristori e delle compensazioni si gioca, infatti, sul tavolo della politica. «Bisogna aprirlo subito – aggiunge Alfredo Comis –. Le ricadute negative per l’intero comprensorio sono evidenti e gli uni e le altre vanno ad alleviare i danni. Due sono essenzialmente gli aspetti critici: uno di carattere tecnico, dovuto alle quote di transito dei veicoli di larghezza, di sei metri, ed altezza, in alcuni punti di 3,80 metri, che di fatto precludono il passaggio dei mezzi pesanti con un danno all’economia; l’altro economico a livello generale e complessivo». Nel frattempo cresce l’attesa per conoscere se e quante ditte abbiano partecipato alla gara d’appalto dei lavori, la cui base è stata quantificata in oltre 96 milioni, Iva esclusa, e che andranno ultimati in 1066 giorni. Venerdì alle 10 verranno aperte le offerte, che potrebbero riservare sorprese sul numero presentato e su eventuali raggruppamenti di imprese. Qualora il bando fosse andato deserto, si aprirebbe la strada dell’affidamento diretto, con un incremento dei costi. «L’attesa, tuttavia, potrebbe terminare – conclude Alfredo Comis – per le festività natalizie». Nel frattempo Anas ha firmato una nuova ordinanza per la galleria Laste, tra la Comelico e Santo Stefano, con il senso unico alternato e il limite di velocità a 30 chilometri orari, per ispezione infrastrutturale. Il provvedimento varrà per venerdì 24 dalle 8 alle 18.

Ultimo aggiornamento: 08:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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