Sindaci contro l'Anas sulla chiusura della galleria Comelico: «Resisteremo fino all'ultimo»

Martedì 1 Febbraio 2022 di Yvonne Toscani
La galleria Comelico

SANTO STEFANO DI CADORE - Sui lavori all’interno della galleria Comelico, l’Anas tira dritto e non concede alcuna apertura ai sindaci, i quali sono pronti a tutto pur di salvare il comprensorio, che dalla chiusura del tunnel ne uscirebbe pesantemente danneggiato. Nell’incontro di ieri pomeriggio, in videoconferenza, il muro dei primi cittadini ha retto, con sorpresa degli interlocutori. La seduta, conclusasi con un nulla di fatto, per le posizioni inconciliabili, è stata aggiornata al 17 febbraio. Ma dall’Unione montana si anticipa già come saranno le due prossime settimane. “Se l’Anas pensa che arriveremo con una posizione diversa si sbaglia – afferma il presidente dell’Um, Giancarlo Ianese, che non nasconde la soddisfazione per la compattezza con cui le amministrazioni si sono presentate –. Continueremo su questa linea e l’Anas dovrà rivedere i suoi piani. Non possiamo distruggere il Comelico e non permetteremo che questo accada”. Ianese sottolinea che gli stessi responsabili della società stradale hanno dichiarato che attualmente, per la galleria Comelico, non vi è pericolo di crollo ma che sono necessari interventi di messa in sicurezza. I sindaci e il rappresentante del Comitato Galleria Comelico Bis hanno inoltre sottoscritto un documento in cui rimarcano che i 745 giorni di chiusura potrebbero salire ad oltre mille, per gli imprevisti che normalmente si verificano: una situazione che porterebbe ad un disastro socioeconomico, scolastico e sanitario per tutto il comprensorio.

Pertanto hanno chiesto che i lavori di messa in sicurezza vengano effettuati nelle ore notturne solo dopo aver dato al Comelico un’altra strada di accesso, da tradursi o con la vecchia strada “dla val” o con la costruzione della seconda canna, il cui progetto è stato approvato da Anas ancora nel 2004. “Quanto prospettato è una presa in giro per tutto il territorio – affonda Ianese, deciso più che mai a non mollare –. Stavolta nessuno ci confonde: una volta iniziati i lavori, la ditta si renderà conto di non poter lavorare contemporaneamente al passaggio dei mezzi, pesanti e leggeri, così, per la sicurezza del cantiere, chiuderà del tutto il traforo. Se fra quindici giorni, la situazione non sarà modificata noi resteremo sulla nostra posizione, fino all’ultimo sangue”. Il documento verrà inviato a tutte le autorità e ai parlamentari bellunesi. “Le attività del tavolo tecnico sono state aggiornate – afferma, in una nota, Anas – per valutare in particolar modo la soluzione di minor disagio per il trasporto pubblico locale, mentre gli amministratori locali intervenuti non hanno ritenuto di offrire un contributo di valutazione sulle soluzioni viabilistiche proposte, limitandosi a richiedere la realizzazione di viabilità alternative prima dell’esecuzione dei lavori. Le tempistiche pluriennali degli interventi richiesti dalle amministrazioni non sono però compatibili con le necessità attuali della galleria”.

Al tavolo tecnico di ieri, coinciso con il terzo vertice in due mesi, hanno preso parte oltre ai rappresentanti di Anas, i sindaci dei Comuni di Comelico Superiore, Danta, San Nicolò, San Pietro, Santo Stefano e Sappada, oltre agli esponenti delle forze dell’ordine e dei servizi di tutela del territorio, nonché un rappresentante della Dolomiti Bus, i cui servizi di soccorso e trasporto pubblico locale saranno coinvolti nella pianificazione della gestione del traffico. Nel corso dell’incontro, in attesa della nomina dei professionisti incaricati dagli enti territoriali (che, stando la locale linea amministrativa, a situazione invariata non verrà ufficializzata), Anas ha annunciato che lo scenario di cantiere ritenuto più adeguato prevede la galleria chiusa di notte ed aperta a senso unico alternato durante il giorno, dalle 6 alle 20, con transito sempre consentito ai mezzi di emergenza

Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 11:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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