Galleria "chiusa" per due anni: arrivano le prime disdette per acquistare casa in Comelico

Venerdì 24 Dicembre 2021 di Yvonne Toscani
La galleria Comelico
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SANTO STEFANO DI CADORE - Timori e prime disdette sul fronte immobiliare, in queste tre lunghe settimane con al centro la chiusura della galleria Comelico, per gli interventi considerati urgenti da Anas e il cui inizio è fissato per la prossima primavera. Il prolungato stop, come minimo per un paio d’anni, rischia di abbattersi sul mercato tanto delle case vacanza quanto di quelle residenziali, con la conseguenza di una svalutazione delle aree collocate soprattutto nel fondovalle, vale a dire nei territori comunali di Santo Stefano e San Pietro. “Abbiamo già ricevuto delle disdette telefoniche sugli acquisti – racconta Silvano Chinellato dell’agenzia Capitale Casa –. I clienti ci riferiscono della volontà di ripensarci e ciò vale tanto per la vendita quanto per gli affitti”. Il rischio è arrivare alla fase della svendita degli immobili, fenomeno che porterebbe alla perdita del valore della zona. “Attendiamo di capire gli orari e che cosa verrà fatto – continua il referente dell’agenzia di piazza Roma –. Certamente la situazione è preoccupante e giunge dopo una serie di penalizzazioni precedenti dovute alle varie chiusure che già ci sono state lungo la statale 52 Carnica, con le alternative del Passo Sant’Antonio o della stradina di Bus de Val”. Sulle decisioni dei clienti un ruolo chiave sarà costituito dalla formula oraria che verrà adottata per consentire il passaggio all’interno del tunnel. Galleria che sta comunque giocando un ruolo così com’è. “Le condizioni attuali del traforo – conclude Silvano Chinellato – scoraggiano i clienti, che non si sentono tranquilli e preferiscono percorrere le strade alternative. Sistemarlo offrirà una maggior sicurezza e costituirà un ulteriore elemento di valutazione per le scelte della clientela, con un approccio migliore”. Di un rischio costituito dalla corsa alla svendita parla anche Giuseppe De Martin Modolado dell’Idealcasa Dolomiti, con alle spalle un ventennio di lavoro nell’ambito delle gallerie. “Come tutti – afferma – non sono d’accordo con la decisione assunta, che rappresenta un dramma sia dal punto di vista economico che sociale. L’approccio risulta ambiguo per un’urgenza che non si vede. Non siamo ancora arrivati al punto di vendere, ma il rischio che il turista o il proprietario di seconde case, acquistate magari nel periodo pre-euro, quando c’era la lira, lo faccia è concreto e con la possibilità che i prezzi possano essere inferiori al valore reale. La comodità di avere una galleria aperta è impagabile. Chi decide di venire in Comelico, facendo il giro del globo?”. Insomma sul mercato comeliano potrebbero essere piazzati molti immobili, con l’effetto di far crollare i prezzi. Ed analogo discorso vale per il settore degli affitti. Di certo una fetta importante sarà costituita dalla durata dello stop del tunnel. “Il tempo di chiusura della galleria – spiega Davide Girotto della Comelico Immobiliare – influenzerà il mercato. Porterà un disagio notevole sia per i proprietari di immobili sia per coloro che sono intenzionati ad acquistare e cercano casa”. A soffrire maggiormente per le misure che verranno adottate sarà il fondovalle comeliano. “I paesi di Comelico Superiore – aggiunge Girotto – sono già ora influenzati dalla direttrice di passaggio, che potrebbe, però, lasciare all’esterno le realtà di Santo Stefano e San Pietro”. Ed attorno al mercato immobiliare vive l’intero comparto dell’indotto, dalle attività artigianali a quelle commerciali, a quelle dei servizi, sia che si tratti di flussi turistici che di seconde case. “Essi rappresentano una parte importante della nostra economia che con molta fatica stiamo facendo ripartire – commenta Alfredo Comis, portavoce del Comitato Galleria Comelico Bis –.

Ma in queste situazioni diventa più facile trasferirsi altrove, con la svendita di immobili. In questo modo verrebbero a mancare importanti risorse vitali”. 

Ultimo aggiornamento: 17:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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