Galleria del Comelico: nessuna chiusura totale, ma a fasce orarie

Giovedì 23 Dicembre 2021 di Davide Piol
Galleria del Comelico

BELLUNO - No alla chiusura totale della galleria del Comelico.

Una delle due alternative proposte dal prefetto Mariano Savastano per consentire i lavori «non più procrastinabili» di Anas è stata scartata subito. Ma nel vertice di ieri mattina, a Palazzo dei Rettori, la discussione è durata più di tre ore e ha generato diversi malumori. Tanto che l'unica voce ufficiale dell'incontro (fatta eccezione per i politici) è stata quella di Anas. I lavori, del costo di 65milioni di euro, partiranno nella tarda primavera del 2022 (non a marzo come era stato preannunciato) e dureranno 745 giorni, cioè poco più di due anni. Lo scenario dovrebbe essere questo: galleria chiusa al traffico nelle ore notturne e aperta a senso unico alternato durante il giorno. È stato deciso, inoltre, di istituire un tavolo tecnico di confronto permanente per la gestione della mobilità. Seduti al tavolo in Prefettura, ieri mattina, c'erano il prefetto Savastano, Anas, Dolomitibus, il presidente della Provincia Roberto Padrin, il presidente della Camera di Commercio Mario Pozza, i sindaci di Auronzo di Cadore, Comelico Superiore, Danta, Sappada, San Nicolò Comelico, San Pietro e Santo Stefano di Cadore, il deputato Pd Roger De Menech, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà (collegato in videoconferenza da Roma) e tutti gli enti preposti alla sicurezza e al soccorso tecnico urgente.

PORTE CHIUSE

L'incontro, a porte chiuse, è durato più di 3 ore e il primo a guadagnare l'uscita è stato Padrin: «La preoccupazione è forte ha commentato non possiamo permetterci di tenere isolato il Comelico per un periodo prolungato. Auspico una soluzione il più possibile indolore. La messa in sicurezza del tunnel rimane la priorità. Ma subito dopo c'è la questione della viabilità di collegamento con il Comelico». In mezzo, invece, ci sono i residenti, le attività economiche e produttive di un'intera vallata, gli studenti: «Vanno limitati al massimo i disagi. Il rischio di mettere in ginocchio l'economia della vallata, di peggiorare l'accesso alla sanità in caso di emergenza, di accelerare lo spopolamento in atto e anche di far chiudere le scuole superiori della zona è reale».

DISPONIBILITÀ A COLLABORARE

Anas ha confermato la propria disponibilità a collaborare con Veneto Strade e la Provincia di Belluno per la gestione dei percorsi alternativi durante i lavori (lungo la Statale 48 delle Dolomiti, la Provinciale 532 del Passo di Sant'Antonio e la Provinciale 6 di Danta) e sono state affrontate le soluzioni sulla deviazione: l'utilizzo, anche parziale, della Strada Comunale della Valle; il by-pass Enel in galleria Comelico; la seconda canna della galleria del Comelico con utilizzo fondi Galleria del Coltrondo. Partiamo dalla prima. La Strada della Valle, ha spiegato Anas, «è chiusa al transito da decenni per motivi di sicurezza, in quanto interessata da frane e continui fenomeni di caduta massi lungo tutta la sua estensione e da un diffuso degrado strutturale e delle opere di sicurezza».

IL PIANO B

Una strada quindi non transitabile salvo un importante intervento di ristrutturazione di 30 milioni euro che durerebbe però troppo. «Per quanto riguarda il by-pass Enel ha continuato Anas la geometria dei raggi di curvatura non consente le manovre di ingresso e uscita dei veicoli con la necessaria scorrevolezza, pertanto non è praticabile sia per i mezzi leggeri che pesanti».

NESSUNA SECONDA CANNA

Infine, la seconda canna della galleria Comelico non può usufruire dei fondi per la Galleria del Coltrondo. Di conseguenza, non ci sono alternative. «Dopo l'incontro della scorsa settimana con i sindaci del Comelico ha dichiarato il Ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D'Incà mi sono relazionato con Anas facendo presente come il tema fosse particolarmente sentito, anche tra i giovani che ho incontrato a scuola, preoccupati per il possibile isolamento. Oggi, la nascita di un tavolo tecnico permanente sull'andamento dei lavori è indubbiamente utile per un continuo confronto sulla situazione: è fondamentale salvare il tessuto socio economico del Comelico, garantendo certezze sotto il profilo sanitario e scolastico».
 

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