Galleria Comelico, Berton (Confindustria) si schiera con i sindaci contro Anas: «No alla chiusura»

Sabato 11 Dicembre 2021 di Eleonora Scarton
Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno, e lavori nella galleria del Comelico

BELLUNO «Mi aspetto che Anas arrivi con un’alternativa. Non possiamo pensare che il Comelico e la parte alta della provincia rimangano isolati per oltre un anno e mezzo». È ferma la posizione della presidente di Confindustria Belluno Lorraine Berton che scende in campo ponendosi al fianco dei sindaci della parte alta della provincia di Belluno, contrari ad una chiusura della galleria senza una reale alternativa.

Le ricadute turistiche ed economiche, oltre che sociali e sanitarie, di una chiusura sarebbero drammatiche e devastanti, in termini turistici ma anche di lotta allo spopolamento.

LA CHIUSURA
L’annuncio di Anas è arrivato qualche giorno fa: nell’aprile 2022 chiuderà la galleria Comelico. Si tratta del tunnel che risulta fondamentale per chi esce dall’A27 e vuole raggiungere il Comelico, Sappada o la Pusteria. Anas ha previsto interventi urgenti del valore di 65 milioni di euro che serviranno per mettere in sicurezza questo manufatto che, ad oggi, versa in una situazione di degrado ed insicurezza. Sul tavolo ci sono al momento due ipotesi: chiudere la galleria giorno e notte per un anno e mezzo o chiuderla in modo parziale, a fasce orarie, con un notevole allungamento dei lavori che potrebbero protrarsi per quasi tre anni. Toccherà ai sindaci coinvolti prendere una decisione su quale sia la scelta migliore. Nei giorni scorsi i primi cittadini si sono incontrati e, in accordo con l’Unione montana, procederanno ad un approfondimento tecnico per individuare soluzioni alternative, con la realizzazione di una seconda canna, da sottoporre all’Anas e alle altre autorità competenti. Nei prossimi giorni verrà poi convocato un nuovo incontro con la partecipazione delle associazioni di categoria e dei rappresentanti politici. Il tutto con l’obiettivo di arrivare il 20 di dicembre davanti al Prefetto, con una posizione unitaria sul futuro; se ciò non dovesse accadere sarà il prefetto a decidere per tutti.

L’INTERVENTO
E ieri, in quella che per il feltrino è stata una giornata di festa per l’inaugurazione del nuovo store del gruppo Manifattura Valcismon, la presidente di Confindustria, a specifica domanda, ha preso una posizione netta sulla questione della galleria Comelico. «Spero che chi di competenza abbia una soluzione, un’alternativa, perché chiudere la galleria Comelico per così tanto tempo senza dare un’alternativa alla viabilità vuol dire mettere il Comelico in ginocchio. Speriamo veramente che verrà proposta un’alternativa a questa chiusura perché mettere le persone in strada, come cento anni fa, sarebbe un colpo pesante». Due le proposte che nei giorni scorsi sono state avanzate dai sindaci, la sistemazione della vecchia strada e la realizzazione di un tunnel parallelo; due alternative su cui più di una persona ha espresso le proprie perplessità (in primis il presidente della provincia), per i tempi di realizzazione del tunnel o di ripristino della strada, e per gli elevati costi.

RICADUTE TERRITORIALI
Una chiusura che secondo Berton non avrà ricadute negative solo sul Comelico e sulla parte alta della provincia. La presidente afferma infatti che «la chiusura della galleria sarà un duro colpo per i territori interessati ma anche per la provincia di Belluno tutta perché dobbiamo sviluppare il turismo, e per farlo dobbiamo dare il massimo in tutti i nostri territorio, senza esclusione». Turismo ma anche mantenimento della popolazione. Ormai ben sappiamo che lo spopolamento e la fuga dei nostri giovani verso aree più appetibili è un’altra delle problematiche della provincia. «Dobbiamo pensare al turismo ma anche ai nostri giovani: se non c’è una strada per raggiungere questi territori dove andiamo? Cosa pretendiamo che facciano?» Si interroga la Berton, che conclude: «Bisogna capire obiettivamente quale sia l’alternativa. Come Confindustria ci confronteremo con i territori coinvolti e cercheremo di capire quali proposte ci sono sul tavolo».

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