Chiusura della galleria Comelico: l'Anas non presenta le carte e i sindaci fanno saltare il tavolo

Domenica 30 Gennaio 2022 di Yvonne Toscani
La galleria Comelico

SANTO STEFANO DI CADORE - Il territorio del Comelico, attraverso i sindaci, chiede di vedere le carte sui lavori all’interno dell’omonima galleria, lungo la strada statale 52 Carnica, ma l’Anas silenziosamente “passa”. Arroccando la propria linea. Così dai primi cittadini non arriva alcun nome per il tavolo tecnico, “partorito” nella riunione in prefettura, poco prima di Natale. Il countdown verso la chiusura del tunnel, fissata tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, per l’ormai noto cantiere, ritenuto dalla società stradale nazionale necessario ma non urgente, sta inesorabilmente ingranando la marcia più alta, stringendo il tempo a disposizione per una soluzione che sia la meno pesante possibile per il tessuto socioeconomico e la sopravvivenza del comprensorio. 


Ma i continui solleciti da parte delle amministrazioni comunali, coordinate dall’Unione montana, non trovano riscontro presso gli interlocutori. Che nemmeno rispondono. E così le cinque municipalità comeliane non ci stanno e hanno declinato la nomina del gruppo tecnico. A seguito della conferenza dei sindaci, tenutasi giovedì scorso, tutti i primi cittadini hanno infatti scritto al Compartimento della viabilità per il Veneto dell’Anas e per conoscenza al prefetto di Belluno. Nella mail, identica per tutti a sottolineare la coesione con cui il Comelico si sta muovendo, si specifica che, non avendo ricevuto la documentazione relativa ai lavori, non si ritiene opportuno nominare un “gruppo tecnico”, vista la mancata disponibilità a far visionare il progetto dell’intervento, passaggio ritenuto dal comprensorio necessario per valutare ed esprimere un parere. 


Tuttavia, all’incontro di domani pomeriggio, in modalità telematica, tutti i vertici amministrativi saranno presenti, assieme ai colleghi di Sappada ed Auronzo. A rimarcare che la chiusura della fondamentale via di comunicazione inciderà anche sul Centro Cadore, la Carnia e la Pusteria, i cui referenti politico-amministrativi potrebbero essere presto coinvolti. Su come si svolgerà la riunione e sui suoi contenuti, però, c’è il massimo riserbo e nessuna anticipazione filtra dai palazzi. Il presidente dell’Um, Giancarlo Ianese, conferma che non vi è stata alcuna nomina del tavolo tecnico, poiché le richieste di visione del progetto sono rimaste inevase per ben due volte, sia in occasione del sollecito di dicembre sia in quello di una decina di giorni fa.

Tuttavia, comprensibilmente, null’altro trapela, in vista di domani. 


«No comment – afferma Giancarlo Ianese –. Per due volte non ci hanno fatto pervenire il progetto: ciò non ci permette di avere a disposizione i necessari elementi». Il mancato riscontro viene evidenziato anche da Alfredo Comis, presidente del Comitato Galleria Comelico Bis, ormai prossimo alla costituzione e all’avvio della pubblica sottoscrizione. «Riteniamo che il progetto sia pubblico – afferma Alfredo Comis –. Evidentemente non lo vogliono mettere a disposizione, poiché consapevoli che lo smontiamo tecnicamente subito». Il Comitato Gcb è pronto a scendere ufficialmente in campo, puntando sul secondo tunnel ed avendo gli occhi ben aperti su quanto accade all’interno ed attorno all’attuale traforo e alle relative conseguenze sull’intero tessuto socioeconomico.


Nel frattempo la Camera di Commercio, su sollecitazione di tutte le associazioni di categoria, ha avviato la raccolta di dati per definire, dettagliatamente, la ricaduta negativa della chiusura, finora prospettata nella doppia formula: totale nelle ore notturne e a fasce orarie in quelle diurne. La Provincia di Belluno si è fatta, poi, carico di analizzare, elaborare e sintetizzare le cifre. «Il tutto – conclude Alfredo Comis – sarà pronto entro un paio di mesi e verrà portato sul tavolo politico per la richiesta e la valutazione dei ristori». 
 

Ultimo aggiornamento: 17:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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